Covid stabile: oltre 12mila contagi e altri 421 morti, 27 nel Lazio

Lieve miglioramento per il covid, ma la zona gialla non è un liberi tutti. Comunque sono 12.715 i contagi da coronavirus in Italia resi noti oggi, 30 gennaio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 421 morti che portano il totale a 88.279 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid-19. Nelle ultime 24 ore, nel complesso, sono stati eseguiti 298.010 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi. Il tasso di positività è al 4,2%. Scendono i ricoveri in terapia intensiva (2.218): rispetto a ieri ci sono 52 pazienti in meno. I guariti sono 1.990.152 (+16.764), mentre gli attualmente positivi 463.352 (-4.472).
Covid stabile anche nel Lazio
“Oggi su quasi 13 mila tamponi nel Lazio (+423) e oltre 17 mila antigenici per un totale di oltre 30. mila test, si registrano 1.138 casi positivi (-22), 27 i decessi (-21) e +1.553 i guariti. Diminuiscono i casi, i ricoveri, le terapie intensive e i decessi. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 3%. i casi a Roma città tornano a quota 500. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato al termine della quotidiana videoconferenza della task-force regionale per Covid-19.

La zona gialla non deve essere un liberi tutti
L’ampliamento della zona gialla nel nostro Paese, che da lunedì riguarderà la maggioranza delle Regioni, “non deve farci dimenticare che siamo in una situazione di assoluta precarietà per quanto riguarda la pandemia, siamo sospesi”. E se vogliamo evitare problemi “il cambio di colore non può e non deve essere tana libera tutti. Stiamo andando meglio, ma non tanto meglio da accantonare la prudenza: serve essere molto cauti”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, commentando i cambi di colore delle Regioni che da lunedì saranno nella maggioranza gialle, ad esclusione di 5 che restano arancioni.
Crisanti: uno sto and go di cui vedremo gli effetti
L’Italia quasi tutta zona gialla “è una delle fasi di questo stop and go, di cui vedremo gli effetti. Effetti che ci diranno se è stato un errore o meno, dal momento che le regioni in giallo, come si è già visto, non offrono nessuna barriera alla trasmissione. Staremo a vedere”. Così Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia, commentando all’Adnkronos Salute il cambio di colore previsto da lunedì, che porterà la maggior parte delle Regioni italiane in zona gialla, con solo 5 in arancione.