Covid, trentamila contagi e 18 morti. Salgono i ricoveri e la positività

corea grillini kim (2)

Sono 30.526 i nuovi casi e 18 i morti in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute sulla situazione del contagio. I tamponi sono 160.211 e fanno rilevare un tasso di positività pari al 19,1%. Salgono i pazienti in terapia intensiva, che sono 199 in totale e sei in più di ieri, e i ricoverati con sintomi, 4.398 in totale e 67 in più di ieri.

Scendono gli indicatori nel Lazio tranne le intensive

”Oggi nel Lazio, su 3.056 tamponi molecolari e 15.570 tamponi antigenici per un totale di 18.626 tamponi, si registrano 4.807 nuovi casi positivi (-350), è una la vittima (-4), 493 i ricoverati (-3), 43 le terapie intensive (+1) e +2.080 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 25,8%. I casi a Roma città sono a quota 3.109”. Lo comunica in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Ma è ancora mistero sulla pandemia in Corea del Nord

Dopo il Covid, è allarme in Corea del Nord per una “epidemia enterica acuta”, che si è diffusa dalla città di Haeju, nella provincia dello Hwanghae Meridionale. Secondo quanto riportano i media statali, sono almeno 800 le famiglie colpite da questo virus che interessa l’apparato gastrointestinale e che secondo gli esperti sanitari potrebbe essere colera o tifo. Il nuovo focolaio, segnalato per la prima volta giovedì, mette ulteriormente a dura prova il Paese già colpito dall’emergenza sanitaria legata all’ondata di infezioni da Covid-19.

Al Covid si aggiungono tifo e colera

il leader Kim Jong-un, riporta l’agenzia di stampa statale Kcna, ha già messo in atto misure di prevenzione, comprese le quarantene, lo “screening intensivo per tutti i residenti” e il trattamento speciale e il monitoraggio delle persone vulnerabili come bambini e anziani. L’agenzia ha anche segnalato altri 19.310 nuovi casi di febbre, senza dettagliare quanti pazienti sono risultati positivi al coronavirus. Complessivamente più di 4,6 milioni di persone hanno mostrato sintomi di febbre da quando un focolaio di Covid è stato riconosciuto per la prima volta a metà maggio.