Il Covid non cancelli la lotta al tumore. Il caso Ifo-Regina Elena

Covid tumore

Con il Covid non è scomparso certo il tumore, ma sembra che la malattia non debba preoccupare la sanità. Lo si capisce da tanti segnali, con gli ospedali che ormai non operano più.

E anche quelli più specializzati nella battaglia contro il cancro sono progressivamente depauperati addirittura prima dell’esplosione della pandemia. Che poi ha aggravato la situazione esistente. Come se ci fosse la volontà di depotenziarli.

Guai a contrapporre il Covid al tumore

Il caso dell’Istituto tumori di Roma è l’emblema di una politica che abbandona i fiori all’occhiello della sanità laziale e nazionale. Parliamo di un Ircss, rifugio di tante generazioni che finalmente non sono state più costrette ai viaggi della speranza verso il nord. Eppure lo stanno distruggendo.

E siamo sicuri di vedere che cosa risponderà l’assessore D’Amato ad una dettagliata mozione, che questa volta è stata presentata da due consiglieri pentastellati, Loreto Marcelli e la capogruppo Roberta Lombardi.

Le carenze sono elencate senza margine di errore. il declassamento dell’Unita’ di Fisica Sanitaria e del Servizio di Terapia del Dolore. La cancellazione del reparto di Chirurgia Addominale. Il ridimensionamento delle Unita’ di Medicina Nucleare e del Laboratorio di Patologia Clinica e della Neurochirurgia. La perdita di ben otto professionisti di ruolo apicale che hanno deciso di proseguire la propria carriera presso altre sedi ospedaliere ed universitarie. Che altro deve succedere per far muovere la regione Lazio?

Alla regione Lazio mozione dei Cinquestelle

Quell’ospedale ha rappresentato anzitutto una speranza. E poi una scelta precisa di cura per l’altissima qualità degli operatori sanitari. Vederlo praticamente abbandonato fa male a tutti, proprio in tempo di coronavirus. Perché – purtroppo – avanza silenziosamente anche il tumore ed è un delitto trascurare ricerca e assistenza perché c’è il Covid.

La mozione pentastellata dovrà essere discussa e se possibile approvata. Guai a sollevare bandierine di parte su un tema così sensibile ed entrato in troppe famiglie del centrosud che proprio all’Ifo Regina Elena fanno riferimento da tanti anni. È un grido d’allarme, anche il nostro, per una struttura che è costata tanti sacrifici. Chi deve, faccia la propria parte.