Covida, la pazzia che ci farà rinchiudere di nuovo in casa

Una pazzia, giustamente coniata la Covida. Improvvisamente il primo weekend della fase 2 è esploso. Quella sopra il titolo è una foto di via del Corso a Roma, dal Corriere della Sera. Ma ne potremmo mostrare tantissime altre, nei luoghi frequentati dai nostri ragazzi – in quel caso la Movida – o direttamente dalle spiagge.
Leggiamo tutti i dubbi di quelli che hanno smesso di credere ai rischi da coronavirus, ma non è proprio il caso di farsi prendere dall’entusiasmo per la libertà ritrovata. È vero che non si capisce più se siano in vigore o no le regole contro gli assembramenti; ma resta un delitto contro ciascuno di noi la ripresa di folle incredibili in giro per le strade.

Il trionfo di una folle Covida
Anche noi soffriamo per una malattia che non vuole andarsene. E gioiamo ogni volta che i dati ne diminuiscono la portata. Ma non è proprio il caso di lasciarsi andare, appunto, alla Covida, che come ha scritto stamane Giuseppe Pullara proprio sul Corriere, assomiglia ad una “geniale sintesi che unisce brillantemente il bene e il male”.
Abbiamo avuto pazienza. Anche tanta, ma non troppa. Il distanziamento sociale è la cosa più importante da tenere a mente e per nessuno motivo al mondo rinunceremo alla mascherina, anche se ci raccontano che non serve. Ci preoccupavamo dei giovani, ma qui a sembrare impazziti – come se si provasse un senso di liberazione – sono anche i più grandi. Eloquenti ieri sera erano anche le immagini televisive.
Non facciamoci male da soli
Ci stiamo privando delle relazioni sociali, è vero. Ma non è un motivo per farsi già del male. Se vogliamo che dai palazzi che contano torni l’ordine di chiusura, lo stiamo dimostrando nel modo più eloquente. E tutto questo appare davvero incomprensibile, perché ci facciamo del male con le nostre mani. Prudenza, per cortesia, che non è proprio il momento di far precipitare tutto al tempo peggio del Covid-19.