Crimea: attenzione, coi camion-bomba si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce…

Ma come? Con tutte le armi sofisticatissime e moderne che il mondo dà all’Ucraina, con tutte le centinaia di milioni di dollari che riceve, con tutti gli equipaggiamento tecnologici arrivati a Kiev, loro cosa fanno? Fanno saltare un ponte, quello di Kerch, con un primitivo camion-bomba, come dei terroristi qualsiasi… Il ponte, tra l’altro, è già ridiventato operativo, l’interruzione è durata poche ore. Però almeno tre persone innocenti, che si trovavano accanto al camion suicida, sono morte. Pare tra l’altro che non sia ancora stata trovata traccia dell’autista del mezzo. Un camion-bomba: il Cremlino lo ha definito un atto terroristico, e tale appare, indegno di un governo civile. E non è il primo, se pensiamo a quella ragazza innocente la cui auto fu fatta saltare in un attentato di natura terrorista per colpire il padre.
Il ponte in Crimea: pochi dubbi sulle responsabilità di Kiev
Il ponte in Crimea: pochi oggi hanno dubbi che siano stati i servizi ucraini. Primo, perché lo avevano detto qualche tempo fa che lo avrebbero fatto saltare. Secondo, perché sono arrivate rivendicazioni da più parti, con relative felicitazioni e sfottò a Putin per l’impresa riuscita. E poi perché in serata lo ha ammesso lo stesso presidente Zelensky nel suo consueto discorso serale con grande chiarezza. Figuraccia su figuraccia, perché poche ore prima, dopo le rivendicazioni di Kiev, il suo consigliere presidenziale Podolyak ha provato di gettare fumo negli occhi del mondo, parlando di un improbabile quanto fantastico “regolamento di conti” tra russi. Cosa a cui nessuno ha creduto, ma dà la misura della credibilità di Kiev, costretta ovviamente a confondere le acque a causa dello stato di guerra.

Mosca reagirà, e lo stesso farà Kiev: e noi che faremo?
Lo stesso Podolyak a settembre aveva avvertito che in Crimea stavano crescendo le attività “partigiane” e che il ponte andava distrutto. Ora abbiamo capito. E oggi vari politici ucraini hanno ammesso la responsabiità del gesto, così come i media ucraini, che hanno detto che è stata opera dei servizi di sicurezza di Kiev. Naturalmente, preoccupa la capacità di mentire dei due governi ogni giorno, ma oggi la guerra la si combatte anche così. Il problema, per noi persone di pace, è un altro. Mosca reagirà a questo attentato, gli ucraini faranno altrettanto, e vedremo nuovi orrori. Allora che faremo? Invieremo altre armi pesanti, moderne e costose a Kiev, poi un nono pacchetto di sanzioni? Così Mosca taglierà ulteriormente il gas. Basta, è ora di fermarsi, perché questa guerra non ce la possiamo permettere. E poi, chi ci guadagna?