Maltrattare gli animali è una vergogna. E per la legge italiana, rappresenta anche un reato. Ma purtroppo, i casi di sevizie e di abbandoni non sono rari. E si moltiplicano, in ambienti e luoghi dove la precarietà e il disagio sociale la fanno da padroni. Così, recentemente è stato lanciato un allarme. Sulla situazione socio sanitaria all’interno del campo rom di Castel romano. Che riguarderebbe non solo le persone residenti nella struttura, ma anche gli animali. E in particolar modo i cani. Tanti, tantissimi, e quasi tutti randagi. Tenuti in condizioni pessime. Con rischi non solo per la loro salute, ma anche da un punto di vista igienico sanitario. Considerato che gli esemplari all’interno del campo, non sono vaccinati. E neppure minimamente controllati. Così, su questo fenomeno e sul randagismo in generale, sono intervenute diverse associazioni animaliste. E ultimamente, sempre dalla stessa struttura sulla Pontina, sono state salvati una cagnolina e suoi cuccioli. Grazie anche all’aiuto e alla collaborazione delle guardie zoofile e della Polizia locale di Roma capitale. Una storia a lieto fine, certo. Ma anche un’emergenza tra le tante. Con le istituzioni che hanno il dovere di fare molto di più.
Cuccioli di cane salvati. Ma resta l’emergenza
Questa volta la storia ha un lieto fine. Grazie alle Guardie Zoofile Ambientali Norsaa Roma sono stati recuperati una mamma e numerosi cuccioli. All’interno del campo rom di Castel Romano. Ma non si tratta solo di combattere il randagismo nelle aeree critiche, ma di contrastare anche l’alta possibilità che si presentino patologie infettive ed infestive.
Come hanno dichiarato gli operatori coinvolti nelle operazioni. “È un “lavoro”( noi lavoriamo gratis), infinito vista la massiva presenza di cani all’interno. Attualmente siamo a oltre 60 cani recuperati. Grazie sempre alla Polizia Locale Roma Capitaleper essere sempre pronti ad aiutare gli animali. Se potete sosteneteci.”