Cuoco 24enne di Aprilia perde il lavoro e diventa spacciatore, ma lo arrestano a Roma: ‘Meno male che mi avete preso, vendere droga era un incubo’

Cucina ristorante

Cuoco per passione, spacciatore per necessità. «Meno male che mi avete beccato, fare il pusher non fa per me. E vendere droga è stato un incubo». È la confessione che non ti aspetti, arrivata da un ragazzo di 24 anni, pizzicato dalla polizia a Roma mentre viaggiava su un’auto a noleggio piena di dosi di crack e cocaina. Un giovane cuoco di Aprilia, incensurato, che una volta arrestato ha tirato un sospiro di sollievo: «Per fortuna mi avete fermato». Una storia che lascia spiazzati, con un pentimento sincero che ora spinge gli inquirenti a capire se dietro non ci sia qualcosa di molto più grosso: qualcuno che lo abbia usato come pedina, spingendolo in un mondo dal quale si fatica a uscire.

Fermato con le dosi nell’auto. Ma il cuore in cucina

Il ragazzo è stato fermato la scorsa settimana dagli agenti in via Virgilio Talli, zona Serpentara, a bordo di una macchina presa a noleggio. Non ha opposto resistenza. I poliziotti hanno perquisito l’auto e, sotto una bocchetta d’aerazione, hanno trovato una ventina di dosi tra cocaina e crack. Arrestato per spaccio, è stato portato a Piazzale Clodio per la Direttissima. Lì, ha ammesso tutto: «Non ce la facevo più, ho perso il lavoro e non volevo che mia madre, che fa le pulizie per mantenermi, scoprisse tutto».

Il dubbio degli inquirenti: vittima o complice?

Il 24enne, che ha dichiarato di dormire in auto da giorni per non tornare a casa, sembra davvero fuori posto nel mondo dello spaccio. Gli investigatori sospettano che non fosse solo. Come ha avuto accesso a tanta droga? Chi gli ha fornito le dosi? La sua inesperienza fa pensare a una possibile coercizione. È difficile che un neofita riesca ad agganciarsi a reti criminali senza “sponsor”, e ancora più difficile che possa uscirne senza conseguenze.

Obbligo di firma e una nuova occasione

Il giudice, tenendo conto del suo pentimento e della totale assenza di precedenti, ha evitato il carcere: per lui solo obbligo di firma presso una caserma di Aprilia. Intanto, il ragazzo intanto ha raccontato di aver già trovato un nuovo impiego da cuoco in un ristorante ad Ariccia. «Ho sbagliato, lo so. Non fa per me. È stata una follia».

Le indagini vanno avanti. Gli agenti stanno cercando di ricostruire il giro da cui il cuoco avrebbe ricevuto lo stupefacente. L’auto a noleggio è un indizio importante: un metodo ormai comune tra i corrieri della droga per sfuggire ai controlli. Ma la polizia ora ferma sistematicamente le targhe a nolo sospette, sapendo che spesso dietro ci sono rifornimenti “porta a porta”.