Cura del ferro e tram, ecco i progetti e i commissari per Roma

Il governo ha individuato i due commissari che dovranno sovrintendere alla cura del ferro alla quale dovrà essere sottoposta la Capitale. I soldi in parte ci sono, i progetti pure. Ma evidentemente il premier Draghi non si fida della capacità della giunta Raggi di trasformare in tempi certi i sogni nel cassetto in opere concrete. Così le risorse contenute in parte nel PNRR verranno amministrate da due dirigenti di vertice del gruppo Ferrovie. Che riferiranno direttamente a Palazzo Chigi. Evitando il più possibile lungaggini ed errori. E mentre la stessa sindaca e l’assessore alla mobilità Pietro Calabrese applaudono, qualcun altro lavorerà per loro. Perché evidentemente la società Roma metropolitane in liquidazione e l’Agenzia per i servizi della mobilità non vengono ritenute adeguate. O all’altezza di impegnare e spendere i quasi 1,5 miliardi di euro previsti.

Commissario di governo per tram e metro C. Ma il Comune applaude

La cura del ferro passa per il Pigneto, il raddoppio della Lunghezza Guidonia e della Cesano Bracciano

Gli interventi previsti per la Capitale sono principalmente dedicate alla “cura del ferro”. Su cinque opere ferroviarie previste, infatti, ben quattro ricadono nel territorio romano. Complessivamente valgono circa 800 milioni di euro e, per realizzarle, sono già a disposizione 600 milioni. Tutti gli interventi verrebbero affidati al commissario Vincenzo Macello, un dirigente di RFI. Gli interventi riguardano il nodo di interscambio del Pigneto, diviso in due fasi. La prima prevede una Nuova fermata su FL1/FL3 con collegamento in sottopasso alla Metro C, e copertura totale del vallo ferroviario a Pigneto.E’ inoltre prevista, in una seconda fase, una nuova fermata scoperta delle linea FL4/FL6 con collegamento alla stazione del Pigneto.

Gli altri interventi ferroviari riguardano il raddoppio della tratta Lunghezza- Guidonia, (Linea Roma Pescara),  e la realizzazione  della  nuova fermata  di  Bagni  di Tivoli   e   della nuova  stazione  di Guidonia  Collefiorito  (in sostituzione della   attuale stazione di  Guidonia Montecelio).

Ancora, è previsto il quadruplicamento della Ciampino Capannelle con una nuova coppia di binari. Sono previsti anche adeguamenti della fermata di Capanelle, un nuovo parcheggio e delle opere di mitigazione acustica.
Infine un quarto  progetto prevede il raddoppio della tratta Cesano-Bracciano sulla linea Roma Viterbo, la realizzazione della nuova fermata  di  Vigna  di  Valle  e interventi di adeguamento delle stazioni di Anguillara e Bracciano.

Ecco i nuovi tram

Le opere tramviarie che si intende sbloccare ricorrendo ad un commissario sono invece 5. E verrebbero affidate all’ingegnere Paolo Delli Veneri, un dirigente del Ministero dei Trasporti in quiescenza. Per realizzarle servono 714 milioni di euro e, per farlo, al momento il governo dispone di 421milioni e mezzo.

Per potenziare la rete tramviaria cittadina si parte dalla Tramvia Termini Vaticano Aurelio. Altro collegamento tranviario che verrebbe affidato alle cure di un commissario è quello  tra Piazzale del Verano e Piazzale Stazione Tiburtina. Una terza linea compresa nell’elenco inviato alle Camere è quella prevista su viale Palmiro Togliatti.  l’intervento consiste nella costruzione di una tranvia di circa 8 km di lunghezza con 19 fermate bidirezionali (compresi i capolinea). Che si sviluppa nella zona centrale di Viale Palmiro Togliatti, con risistemazione urbana dell’asse.

Il quarto ed ultimo intervento che il governo vuole far partire, ricorrendo ad un commissario, è quello della linea Termini-Giardinetti-TorVergata. Il progetto prevede  la riqualificazione e il potenziamento della linea “Laziali – Centocelle – Giardinetti” con trasformazione in tranvia. E la realizzazione delle tratte di prolungamento Laziali-Termini e Giardinetti – Tor Vergata. Per una lunghezza complessiva della linea pari a circa 13 km.

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