Da Elon Musk un milione di dollari per i siti della Roma Antica: si comincia dalla Colonna Antonina, davanti palazzo Chigi


Elon Musk punta gli occhi su Roma. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha annunciato un investimento di un milione di dollari per finanziare undici progetti dedicati alla tutela e alla digitalizzazione dei siti archeologici dell’Antica Roma. L’iniziativa, presentata nella Sala del Carroccio in Campidoglio, fa parte del programma “Expandere Conscientiae Lumen”, promosso da Ancient Rome Live e dall’American Institute for Roman Culture, con il sostegno della Musk Foundation.

Il progetto simbolo sarà la scansione digitale della Colonna di Marco Aurelio, conosciuta anche come Colonna Antonina, che svetta in piazza Colonna, proprio di fronte a Palazzo Chigi. Un gesto che unisce tecnologia e cultura, innovazione e memoria, nella convinzione — come ha ricordato lo stesso Musk in collegamento video dagli Stati Uniti — che “tutte le strade portano a Roma”.

Dalla Colonna Antonina di Roma al porto sommerso di Pozzuoli di Pompei

L’iniziativa non riguarda solo la capitale, ma abbraccia l’intero Mediterraneo. Tra i progetti selezionati figurano lo studio subacqueo del porto di Ripa Puteolana a Pozzuoli, la ricostruzione dei colori originali nel parco archeologico di Pompei, lo studio dei sistemi idraulici del teatro romano di Aquinum, e un progetto della Sapienza dedicato all’innovazione digitale nel patrimonio tessile dell’Impero Romano.

Ma il raggio d’azione si allarga oltre i confini italiani: Libia, Giordania, Marocco, Tunisia e Albania sono tra i Paesi coinvolti. Qui si lavorerà alla conservazione di aree come Cyrene e Butrint, o ai mosaici del palazzo Theodosiano in Macedonia. Obiettivo comune: preservare, documentare e raccontare la grande eredità di Roma antica grazie alle tecnologie più avanzate.

Intelligenza artificiale al servizio della storia

Nel suo intervento, Musk ha spiegato che l’applicazione dell’intelligenza artificiale all’archeologia potrà “riscrivere la storia basandosi interamente sui materiali antichi”. Un’affermazione che ha acceso l’interesse dei ricercatori, consapevoli delle potenzialità offerte dalla digitalizzazione dei siti archeologici.

Come ha sottolineato Darius Arya, direttore dell’American Institute for Roman Culture, “questi progetti dimostrano come tecnologia, ricerca e passione possano unirsi per preservare il nostro patrimonio comune per le generazioni future”. L’obiettivo non è solo proteggere le vestigia del passato, ma renderle accessibili e fruibili al grande pubblico attraverso strumenti digitali di nuova generazione.

Roma accoglie il dono di Musk

Alla cerimonia erano presenti la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, il sindaco Gualtieri e Andrea Stroppa, referente italiano di Musk. “Tutti gli investimenti che sostengono la ricerca e la valorizzazione del patrimonio sono positivi”, ha commentato Gualtieri, ringraziando la Musk Foundation per l’iniziativa.

Borgonzoni ha invece sottolineato l’importanza del contributo dei privati: “Il patrimonio non va conservato come un soggetto morto, ma va riscoperto grazie alla tecnologia. Per questo dobbiamo dire grazie a chi ci mette tempo e risorse”.

Un messaggio chiaro: il futuro della memoria passa per l’innovazione, e se a guidarlo è uno dei più visionari imprenditori del pianeta, Roma non può che esserne protagonista.