Da Ignazio La Russa parole da patriota: ricordate le vittime del terrorismo politico degli anni bui (video)

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Arriva sullo scranno più alto del Senato, Ignazio La Russa, neo-eletto presidente di Palazzo Madama con un grande mazzo di rose bianche per la senatrice a vita Liliana Segre, che lo ha appena invitato a prendere la parola, dopo l’elezione. “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato, quelli che si sono astenuti e -se mi consentite- quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra”. Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel suo discorso di insediamento. “Il ringraziamento e il pensiero deferente vanno naturalmente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse Presidente della Repubblica, quando preparava quello che poi passò con il nome di Mattarellum, e poi dopo il Tatarellum.

La Russa ringrazia le alte cariche dello Stato

“Egualmente – ha aggiunto – ho conosciuto e apprezzato le posizioni politiche distantissime del Presidente emerito Giorgio Napolitano, nei cui confronti si era creata una vera simpatia, almeno da parte mia, che ho avuto modo di servire come ministro della Difesa, essendo lui allora il Capo delle Forze armate italiane”. “Il mio ringraziamento sincero va alla presidente di questa giornata, senatrice Segre, che non voglio chiamare presidente provvisoria, ma presidente morale. Non c’è una sola parola di quello che ha detto che non abbia meritato il mio applauso”. Grazie anche a Elisabetta Alberti Casellati e a Marcello Pera. Ringraziamenti anche a Roberto Calderoli.

Un pensiero agli italiani in divisa e a Sergio Ramelli

La Russa poi ha rivolto un pensiero alle donne a agli uomini in divisa, “che porto sempre nel cuore”, a tutti i Caduti di ogni guerra. Ignazio La Russa ha salutato i patrioti ucraini e tutti i profughi che fuggono dalle guerra.  La Russa ha ripercorso la sua carriera politica, nella Milano degli anni di piombo, e ha ricordato anche la figura di Sandro Pertini. Appello poi alla maggioranza e all’opposizione per risovere i gravi problemi dell’Italia. Il presidente del Senato ha ricordato le vittime del lavoro, della pandemia, e anche delle lotte politiche dei decenni scorsi. Un ricordo anche per Pinuccio Tatarella dal quale ha imparato moltissimo e infine anche un ricordo alle vittime del terrorismo politico, su tutti: l’ispettore Calabresi, il militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli, e Fausto e Iaio, di sinistra, i cui assassini non furono mai trovati.

“Sarò il presidente di tutti”

“Voglio concludere questo intervento – ha detto -.. Mi ero preparato delle citazioni e frasi a effetto per concludere, ma poi ho pensato che non è giusto. Il mio è un compito di servizio: non devo cercare oggi applausi, parole roboanti e di captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno con i miei atti e con le scelte che dovrò compiere, che a volte piaceranno e altre volte no sia alla maggioranza, che all’opposizione. Non c’è bisogno, per concludere, di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa. Cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti. Ve lo giuro”.