Da Mattarella l’omaggio agli ebrei di Roma

“La Comunità ebraica di Roma è la più antica d’Europa. Io ho vissuto a lungo a Roma e ai miei tempi si diceva che una persona poteva considerarsi romana quando lo era da 7 generazioni. Voi siete qui da 2.300 anni. Direi che siete dei romani doc”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la sua visita al Tempio Maggiore di Roma, rivolgendosi alle autorità presenti della Comunità ebraica di Roma e ai bambini delle scuole ebraiche.

L’omaggio di Mattarella

“Voglio esprimervi la mia profonda riconoscenza – ha aggiunto il capo dello Stato – per il contributo preziosissimo che avete dato a questo Paese, che non sempre è stato riconosciuto, come dimostrano le leggi razziali del ’38. Ma il contributo che avete dato è un pilastro del nostro Paese”.

Il saluto della Dureghello

“Ci insegna il Talmud, testo fondamentale della cultura ebraica, che il mondo si regge sul fiato dei bambini delle scuole. Oggi i bambini presenti qui nel Tempio Maggiore sono quelli delle scuole ebraiche. Ora, se il mondo si regge sul fiato dei bambini, posso dirle che il futuro degli ebrei in Italia dipende esclusivamente dagli alunni delle scuole ebraiche. Luoghi vivi, dove vengono formati i cittadini italiani del domani, in cui vengono insegnati valori positivi in una società dove l’odio è sempre più presente, attraverso gli insegnamenti della tradizione ebraica. In queste regole, nei valori millenari della nostra cultura, c’è il significato della nostra diversità, con cui contribuiamo a rendere l’Italia un posto migliore, più bello e di cui siamo parte orgogliosamente avendo contribuito a renderla unita. Grazie presidente, nel suo gesto c’è il riconoscimento più importante e significativo per cui le siamo sinceramente grati”. Così la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, durante la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al Tempio Maggiore di Roma.

Le parole di Di Segni

A proposito di diversità, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni ha aggiunto: “Nel suo messaggio per il Capodanno il presidente Mattarella ha citato e condiviso questa citazione ‘Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi’. Questo principio non vale solo per le differenti abilità, ma per ogni differenza. La differenza di cui siamo portatori la viviamo come un arricchimento per tutti.


La società che ha paura del diverso, che vuole omologare tutti quanti, non è più una società libera. Grazie presidente per averlo ricordato a tutti gli italiani”.