Da novembre pensioni minime portate a 1.000 euro, ma solo in una regione d’Italia: per gli altri no

Che in Italia ci siano differenze tra nord e sud si è sempre saputo. Che poi ci siano amministratori che lavorino meglio o peggio di altri… pure. E il risultato ora è sotto gli occhi dei 17 mila pensionati dell’Alto Adige che, da novembre, si vedranno innalzare la loro pensione minima a 1.000 euro. Mentre nella Regione Lazio i politici, in due anni e mezzo, si sono distinti soprattutto per le lotte intestine e per la spartizione delle poltrone. Se invece si parla dell’ex Provincia di Roma, ora Città Metropolitana, anche qui i proclami fatti dal sindaco “social” superano di gran lunga quelle che sono le soluzioni di cui hanno realmente necessità i cittadini.
L’accordo che cambia la vita a 17 mila pensionati
Tornando alla novità, il presidente della Provincia di Bolzano e quello dell’INPS hanno firmato la convenzione che rende operativa la misura: sarà proprio l’istituto a erogare il bonus di integrazione, finanziato dalla Provincia con 41 milioni di euro l’anno fino al 2027, da rivedere in seguito. Dal rateo di novembre, chi rientra nei requisiti vedrà l’importo aumentato fino a raggiungere la soglia dei mille euro. Quello che a livello nazionale resta un annuncio politico, in Alto Adige diventa un fatto reale.

E per chi pensa che i 17 mila pensionati dell’Alto Adige siano pochi, va fatto notare che è tutto proporzionato. Allo stesso modo, ci sono meno persone che pagano tasse. E, che, probabilmente, si tratta di ridurre gli sprechi e ottimizzare le gestioni. Da decenni.
Gli sprechi a Roma e nel Lazio
Da noi, a Roma così come nel Lazio, siamo abituati agli spechi: basta pensare agli scandali che hanno travolto sia il Presidente della Regione Francesco Rocca in occasione del suo viaggio a Osaka che, sempre per la stessa destinazione, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Per il viaggio di Francesco Rocca le cifre sono di quelle che fanno rabbrividire: 1 milione e 800 mila euro. E, secondo quanto denunciato dal consigliere di opposizione Alessio D’Amato, le “spese pazze” vedono cravattini e foulard personalizzati, pagati 122 euro l’uno, e trolley griffati da 275 euro ciascuno, oltre a spritz, pranzi e cene a prezzi da capogiro.
Non va meglio per Gualtieri, accusato da qualcuno di essersi portato, a spese del Teatro dell’Opera (sotto l’occhio della Corte dei Conti), dei giornalisti “amici”. Il viaggio per il Comune è comunque costato parecchio (450 mila euro) e i romani, che dovranno mettere mano al portafogli per pagarlo, si chiedono se serve più alla città o alla visibilità politica di chi è partito.
Chi potrà beneficiare del sussidio
Tornando alle pensioni minime che avranno l’aumento, il provvedimento riguarda i residenti in Alto Adige con una pensione inferiore a 1.000 euro. Ma non basta percepire un assegno basso: la legge regionale approvata a fine 2024 fissa criteri stringenti.
Serve avere almeno 65 anni entro il 31 dicembre dell’anno precedente e un ISEE non superiore a 20.000 euro. La misura si applica a tutte le tipologie di trattamenti – dalla vecchiaia alla reversibilità, dall’invalidità alle pensioni anticipate – purché l’importo non superi la soglia stabilita.
Pensioni minime a 1.000 euro, le promesse del Governo
C’è da precisare che la pensione la eroga l’INPS e che gli importi vengono stabiliti non da Regioni e Province, ma dal Governo. Quello che ha fatto la Provincia di Bolzano è uno sforzo eccezionale nei confronti dei suoi cittadini, per mantenere le promesse elettorali non mantenute a livello nazionale. E, a proposito di promesse non mantenute, andiamole a vedere.
Nel dicembre 2024 il Governo aveva più volte dichiarato l’intenzione politica di intervenire sulle pensioni minime, e in alcuni contesti sono circolate promesse di interventi consistenti. Nei fatti, però, la manovra 2025 ha invece previsto solo una rivalutazione modesta delle pensioni minime, portando l’importo indicativo a somme ben inferiori ai 1.000 euro mensili (le cifre previste per il 2025/2026 restano nell’ordine di pochi euro in più rispetto ai 614,77 euro attuali). La stessa cosa era stata annunciata anche nel 2023, ma alla fine, per motivi economici, l’Esecutivo era stato costretto a rinunciarvi.
In altre parole: l’annuncio politico di voler «portare le pensioni minime a 1.000 euro» ancora una volta non si è tradotto in un provvedimento per l’intero Paese. E ora si teme che anche per il 2026 si ripeterà lo stesso copione. Prima la promessa, poi il nulla di fatto per mancanza di soldi. Insomma, la pensione minima di 1.000 euro resta un sogno per i più poveri.