Dal PalaCavicchi alla bancarotta: arrestato il patron del gruppo Cavicchi

Cavicchi

Arresti domiciliari nei confronti di Giancarlo Cavicchi, 81 anni, patron dell’omonimo gruppo operante nel settore della gestione di alberghi, ristoranti e attivita’ turistiche, e della moglie Franca Mingotti, 79 anni. Custodia cautelare in carcere nei confronti del figlio, Cristiano Cavicchi, 51 anni e il loro consulente fiscale, Luigino Bellusci, 63 anni, tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

Gli arresti all’alba delle fiamme gialle

L’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per la durata di 12 mesi nei confronti di 7 compiacenti “prestanome”, posti fittiziamente al vertice di alcune imprese per dissimularne la riconducibilita’ agli arrestati, nonché il sequestro preventivo di somme, beni immobili e mobili per oltre 3,5 milioni di euro.

Il gruppo Cavicchi attivo a Roma e Bologna

Il provvedimento a seguito della dichiarazione di fallimento di due società del gruppo. Gli accertamenti hanno consentito di acclarare come il sodalizio composto dai membri della famiglia Cavicchi, avvalendosi della partecipazione attiva di Bellusci, che collaborava per suggerire e attuare gli “aggiustamenti contabili” ritenuti necessari, hanno posto in essere numerose operazioni volte al depauperamento delle società in difficoltà, a favore di altre neo-costituite per poter continuare, prive dei debiti accumulati nei confronti dei lavoratori, dei fornitori e dell’Erario, nella gestione delle strutture ricettive e degli esercizi di ristorazione siti nella Capitale e in provincia di Bologna.

 

Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti pagamenti disposti dai conti di una delle due società fallite a favore di altre imprese riconducibili allo stesso dominus, in assenza di alcuna giustificazione economica, per quasi 3 milioni di euro, che costituiscono le somme del reato di autoriciclaggio. E’ stato inoltre accertato l’omesso versamento della tassa di soggiorno per oltre 500.000 euro al Comune di Roma, in ragione del quale i coniugi Cavicchi sono indagati anche per peculato.