Dallo Spallanzani buone notizie per i due bambini

Notizie positive per i bambini dello Spallanzani. “Anche il secondo test al Coronavirus effettuato presso l’Inmi Spallanzani sui due bambini provenienti dalla Cecchignola è risultato negativo al 2019-nCoV”. Di qui il rientro alla Cecchignola con un mezzo dell’Ares 118. Lo ha comunicato la Direzione sanitaria dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Il lavoro dello Spallanzani

A quanto si è appreso è tornata alla Cecchignola anche la donna italiana che due giorni fa era stata portata allo Spallanzani perché affetta da congiuntivite. Anche su di lei il test ha avuto esito negativo.

L’attesa alla Cecchignola

Rintanati nelle stanze con uscite limitate al ritiro dei pasti, posti comuni deserti e qualche incertezza sulla fine della quarantena. Nella città militare della Cecchignola a Roma tra gli oltre 50 italiani in isolamento rientrati una settimana fa da Wuhan – regione focolaio del Coronavirus – c’è un clima di inquietudine per il rischio che la quarantena possa ulteriormente protrarsi.
“Ci dicano cosa dobbiamo fare. Non abbiamo una data esatta – spiegano – L’ipotesi di un possibile prolungamento della quarantena al momento riguarda solo delle voci che non avrebbero nessuna conferma”. I ‘reclusi’ della città militare sono costantemente connessi dall’interno delle proprie stanze ed è presto circolata la voce, dopo aver appreso la notizia sui siti online, dello studio scientifico secondo cui il periodo di incubazione del Coronavirus potrebbe estendersi fino a 24 giorni, dieci in più di quanto indicato fino ad ora. Dall’Oms non c’è alcuna nuova indicazione ufficiale, ma ora tra i pazienti sotto osservazione c’è il timore che ci siano ripercussioni sulla loro permanenza.

“Hanno azzerato il conteggio della quarantena azzerato quando hanno ricoverato il ragazzo risultato positivo al Coronavirus. Quindi – sottolineano – ci è stato detto in una riunione che, se non ci fossero stati altri casi, avremmo lasciato la Cecchignola due settimane dopo, prevedibilmente entro il 20 febbraio. Ma ormai niente è certo”.

Il servizio del Tg3 di stasera