D’Amato va alla guerra ma i cittadini soli davanti al Covid

Alessio D’Amato che va alla guerra fa un po’ sorridere, visto il fisico. Ma farebbe bene ad evitare espressioni da delirio, l’assessore alla sanità di Nicola Zingaretti, perché i cittadini sono già seppelliti da un’alluvione di parole di cui ormai si stenta a comprendere il significato.
La ricerca ossessiva della visibilità ha mandato in confusione il popolo italiano, e a Roma e nel Lazio la regione ci ha messo del suo. Basti pensare, ad esempio, allo scandalo dei vaccini antinfluenzali che sono spariti dall’orizzonte. E quello delle file vergognose per i tamponi.

La guerra del giapponese D’Amato
La guerra di D’Amato ha l’effetto solo di ricordare i giapponesi rimasti a combattere da soli. Perché è un conflitto che riguarda il pianeta e non uno scalcagnato assessore che ha bisogno di dimostrare di esistere, procure a parte.
Ma D’Amato a parte, a scatenare panico e incertezze è una miriade di tecnici e scienziati che producono ansia ad ogni ora del giorno e della notte. Stanno in tv più di Giuseppe Conte, ed è tutto dire.
Ancora non ci hanno detto se questi tamponi rapidi funzionano o no. Siamo quasi alla beffa. Se siamo negativi, passa la paura e torniamo ad abbracciare il vicino di casa, ma forse è meglio di no. Se siamo positivi, bisognare fare quello molecolare e se siamo negativi, possiamo definirci falsi positivi. Totò truffa, insomma.
Poi, non si capisce se bisogna fare i tamponi a tutti, asintomatici e non. Se non ce lo fanno ci sentiamo discriminati.
Tutti discutono su tutto
Il dibattito prosegue sulle mascherine, sulle quali ci sono sessanta milioni di pareri come per la squadra della nazionale di calcio. Chirurgiche perfette? Macchè, salvi chi hai davanti e ci muori tu che la indossi. FFp2 o FFp3? Forse ci salviamo tutti e due. E di stoffa semplice? Serve solo a non pagare la multa, dice lo scienziato che esce dal bar sotto casa con la penna sull’orecchio.
Il derby più sentito è diventato quello sui ristoranti. E nessuno si capacita del perché infettano a cena e non pure a pranzo. Forse perché la sera conviene andare leggeri, sì, Conte ci vuole tutti più sani e più belli.
Trasporti e scuola manco a parlarne. Ci manderemo le nonne. Distanziamento un divertimento. E D’Amato ci spiega che lui va alla guerra. Ma si rendono conto o no di come stanno maltrattando il cittadino comune? Pietà.