Davide Danelli, morto in monopattino. La perizia: “Colpa di un tombino montato male”

Davide Danelli e il tombino killer
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È caduto in terra sbattendo la testa sull’asfalto dopo che la ruota del monopattino è rimasta incastrata sulla feritoia del tombino. Un impatto mortale, avvenuto per via dell’ampiezza della feritoia larga poco meno della ruota del monopattino.

La perizia

È la conclusione del consulente della parte offesa sulla causa dell’incidente in cui all’alba del 19 luglio del 2023 ha perso la vita Davide Danelli, 38 anni in via Casal Del Marmo. La relazione, firmata dall’ingegner Mario Scipione, è stata depositata nell’ufficio del magistrato che indaga sulla tragedia con l’accusa di omicidio stradale. Per ora nell’indagine condotta dal pubblico ministero Stefano D’Arma non ci sono indagati.

Campidoglio nel mirino

Nel mirino degli inquirenti, tuttavia, c’è il Campidoglio, gestore della strada e la consulenza sembra destinata a dare una svolta decisiva all’inchiesta. Nella consulenza sono infatti indicate carenze nella manutenzione dell’asfalto, decisive nella tragedia. Ognuna di queste sarebbe riconducibile, per l’esperto, a chi abbia avuto la responsabilità di garantire la sicurezza della strada. La larghezza della feritoia non è la sola lacuna evidenziata dall’ingegner Scipione. Il tombino è stato sistemato parallelamente alla strada. Un errore, secondo il consulente, perché andrebbe installato con le fessure trasversali alla direzione di percorrenza della via di motorini, moto e ormai, ovviamente, anche monopattini. Un’accortezza indispensabile per evitare che la ruota di un ciclomotore rimanga incastrata. Finendo per provocare l’effetto catapulta.

La vittima

Di cui sarebbe rimasto vittima Danelli – i cui familiari sono assistiti dall’avvocato Valeria Morreale – nel luglio dello scorso anno quando è passato sopra il chiusino. Al momento dell’impatto, Danelli sta procedendo a 20 chilometri orari. Quindi, abbondantemente entro i 50 previsti in via Casal Del Marmo, a Casalotti, come del resto è previsto per la maggior parte delle strade capitoline. La ruota di gomma, larga quattro centimetri, si è incastrata sulla fessura e il monopattino ha inchiodato: la parte posteriore del mezzo si è sollevata e Danelli è finoto rovinosamente sul marciapiede sbattendo la testa. C’è un’altra osservazione riguardo allo stato dei luoghi, rilevata dal consulente.

Gli altri tombini

I tombini precedenti a quello dove è avvenuto il dramma risultano montati con la feritoia trasversale. Quelli successivi con la feritoia invece parallela alla strada. Una distrazione compiuta da chi aveva il computo di occuparsi della collocazione? Domande cui dovrà dare una risposta il pm. C’è un ulteriore rilievo fatto dall’ingegner Scipione, in passato scelto dalla Procura come consulente nel caso di Gaia e Camilla, le amiche uccise su corso Francia, e anche per quello della morte di Giorgia e Beatrice: per quest’ultimo caso, sottolineò come un guardrail in via del Foro Italico avrebbe salvato la vita delle due ragazze. Via Casal del Marmo – ha osservato il professionista presentava un avvallamento che ha obbligato Danelli a una deviazione verso il chiusino che lo ha fatto cadere.