De Priamo: “Grazie a FdI torna l’immagine della Madonna nell’aula Giulio Cesare”

madonna GIULIO CESARE

Ha raccolto rapidamente decine di condivisioni e like il post su Facebook di Andrea De Priamo, dedicato al ritorno (voluto da FdI) nell’aula del Campidoglio dell’immagine della Madonna con bambino. Un affresco del XV secolo, tolto proditoriamente dall’allora sindaco Ignazio Marino nel 2014, e mai più ricollocato nell’aula Giulio Cesare. Fino a oggi.

La Madonna nell’Aula Giulio Cesare non piaceva al sindaco Marino

“In Aula Giulio Cesare – ha scritto De Priamo sulla sua pagina Fb – era presente dal 1949 una preziosa opera del secolo XV, la Madonna con bambino in trono. Nel 2012 fu temporaneamente tolta per un delicato restauro e Ignazio Marino decise nel 2014 di non farla tornare nell’aula di tutti i romani ma di posizionarla presso i Musei Capitolini senza alcuna sostituzione. Nel gennaio 2018 insieme agli altri colleghi di Fratelli d’Italia e con la firma di Giorgia Meloni presentai una mozione per riportarla in aula che è servita a riaprire la discussione. Grazie alla profonda sensibilità della Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina Sara Seccia a dicembre mentre l’aula era sospesa per il Covid la Madonna è finalmente tornata al suo posto. Sebbene in forma di copia ad alta risoluzione. Sono contento per il valore simbolico di questo ritorno anche perché comunque la si pensi è un dato storico che milioni di romani si sono affidati alla Madonna in momenti terribili come il bombardamento di San Lorenzo e il richiamo alla Madre Celeste di Papa Pacelli per salvare Roma dalla distruzione. Mi piace anche pensare che aver colmato quel vuoto fisico ma anche spirituale in Aula a Palazzo Senatorio possa contribuire ad aiutare la Capitale a rialzarsi dal suo declino…”

Madonna con il bambino in trono

Ecco la descrizione dell’opera, secondo il sito dei Musei Capitolini. Ne la Madonna con il bambino in trono, affresco della fine del XV secolo – inizio del XVI secolo realizzato dai collaboratori della Bottega di Antoniazzo Romano, la Madonna è raffigurata nella tradizionale iconografia di “Madre di Dio”. Seduta su uno scranno marmoreo, regge sul ginocchio sinistro il Bambino nella posa del “Salvator Mundi” (Salvatore del mondo): vestito di una lunga tunica, regge nella mano sinistra il globo, simbolo del dominio universale, mentre la mano destra è sollevata in atto benedicente. La particolare solennità di questa iconografia suggerisce che l’affresco sia stato eseguito per un committente che desidera mettere in evidenza la regalità universale di Cristo. L’opera è stata originariamente staccata dalla sede originaria – forse una chiesa – probabilmente alla fine del secolo XIX. Lo stile sembra rimandare alla bottega di Antoniazzo Romano, l’artista che negli ultimi decenni del Quattrocento diffonde a Roma il linguaggio pittorico del Rinascimento toscano: in questo affresco si notano – soprattutto nella particolare dolcezza del viso di Maria – diversi punti di contatto con la pittura umbra di fine Quattrocento, molto apprezzata a Roma (si pensi ad esempio agli affreschi di Pinturicchio nella cappella Bufalini della chiesa dell’Aracoeli).