Decreto per impedire il tutti a Roma il 2 giugno

2 giugno

Scordatevi il 2 giugno “tutti a Roma”. Non sembra vero, potremo uscire dalla regione Lazio a partire dal 3 giugno, sempre che la proposta venga confermata. Fino a quella data, da lunedì, potremo muoverci intanto liberamente nella nostra regione.

“A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento piu’ restrittive adottate, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”. E’ quanto si legge nella bozza di decreto sulle riperture che il governo sottopone oggi ai presidenti di Regioni. Le misure “si applicano a decorrere dal 18 maggio 2020 e fino al 31 luglio 2020”.

Il 2 giugno no, il 3 sì….

Poi l’altra norma: “fino al 2 giugno 2020 sono vietati i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Dal 3 giugno “gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalita’ al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.

La palla alle regioni

Traduzione: se questa norma sarà convertita in legge non ci sarà più il divieto assoluto di spostamento tra le regioni, sia in entrata che in uscita. Finora si prevedeva lo spostamento al di fuori del proprio territorio solo per motivi di salute, lavoro, eccetera. Sarà proibito solo se ci saranno particolari motivi a sconsigliarlo, come la permanenza di fattori di rischio per la permanenza del coronavirus nell’area.

Per ora questa è solo una proposta, che il governo deve discutere con le regioni per poi inserirla effettivamente nel decreto legge sulla cosiddetta fase 2.

Desta curiosità – ma è solo la nostra malizia sicuramente – la partenza delle operazioni fuori regione dal 3 giugno. Una modalità per impedire il “tutto a Roma” che rimbalza sulla rete per il 2 giugno?