Degrado e sicurezza a Villa Pamphilj, Doria smentisce il Campidoglio: “Quel presidio fu riaperto nel 2018, ora l’hanno chiuso”

L’allarme sicurezza a Villa Doria Pamphilj, uno dei polmoni verdi più estesi e amati della Capitale, torna al centro del dibattito pubblico e politico dopo il tragico ritrovamento dei corpi di una donna e della sua bambina di pochi mesi. A fare da contraltare alle rassicurazioni del Campidoglio su nuovi interventi e presìdi è il principe Marco Doria, ex presidente dei parchi e ville storiche del Comune di Roma dal 2016 al 2021, che smentisce con forza la narrazione della Giunta Gualtieri: “Il presidio della polizia locale a Villa Pamphilj era già stato riaperto nel 2018. Ora, sotto questa amministrazione, è stato chiuso”.
Un parco nel caos tra degrado, sicurezza e misteri
Con i suoi 184 ettari di estensione, Villa Pamphilj è il più grande parco pubblico di Roma. Una bellezza naturale e storica che però si confronta con problemi strutturali cronici: manutenzione carente, aree in abbandono, spaccio, bivacchi notturni, e ora anche un fatto di cronaca nera che ha colpito l’opinione pubblica. I due corpi – madre e figlia – sono stati trovati in punti diversi ma vicini all’interno del parco. Sul corpo della neonata sono stati riscontrati segni di strangolamento, mentre per la madre si indaga sulle cause del decesso.

Le indagini della Squadra Mobile di Roma, coordinate dalla Procura, stanno vagliando ogni ipotesi. Intanto prosegue la ricerca di un uomo visto dai testimoni insieme alla donna e alla piccola nei giorni precedenti il ritrovamento. Gli inquirenti hanno diffuso le immagini di quattro tatuaggi presenti sul corpo della vittima per favorirne l’identificazione, ormai vicina.
Il Campidoglio annuncia interventi, ma Doria accusa: “Qualcuno mente”
Nel caos di queste ore, il Comune ha promesso più sicurezza per Villa Pamphilj, citando la riapertura, “dopo 25 anni”, di un presidio fisso di polizia locale all’interno del parco. Ma Marco Doria-noto anche per vivere sotto scorta a seguito di minacce ricevute per il suo impegno nella tutela dei beni pubblici – corregge e accusa la Giunta di disinformazione: “Il presidio c’era già. Fu riaperto nel 2018, quando segnalai l’urgenza alla sindaca Raggi e al comandante della Polizia locale Antonio Di Maggio. Feci aprire io la struttura facendola ristrutturare ed arredare a mie spese, all’interno vi era anche il mio ufficio di presidenza. Ora, con l’amministrazione Gualtieri, è stato chiuso. I documenti e le prove ci sono. Qualcuno sta mentendo ai cittadini”.
Una villa storica ma difficile da proteggere
Villa Pamphilj rappresenta un patrimonio ambientale, storico e sociale, ma anche un’area difficile da gestire. La vastità del territorio rende complicato il controllo quotidiano, e senza un presidio attivo e costante, il parco diventa spesso rifugio per attività illegali o pericolose.
Il mancato ripristino del presidio di via Aurelia – chiuso da anni e mai riattivato sotto l’attuale amministrazione – diventa così il simbolo di una promessa non mantenuta e di una sfida ancora aperta sulla sicurezza urbana nei grandi parchi pubblici della Capitale.
Sicurezza, manutenzione e verità istituzionale
L’episodio drammatico degli ultimi giorni ha riacceso la richiesta di presenza istituzionale, controlli, videosorveglianza e trasparenza amministrativa. Villa Pamphilj, frequentata ogni giorno da famiglie, sportivi e turisti, non può restare priva di una tutela effettiva. “Non si può giocare con la memoria e la realtà per fini politici. Serve chiarezza e un’azione concreta” conclude Doria.
