Deliri da coronavirus. Astorre (Pd) come il Papa: telefoniamo a tutti…
Deliri da coronavirus. Il segretario del Pd del Lazio Bruno Astorre si crede il papa. Vuole telefonare a tutti. Non proprio a tutti, ma agli iscritti e simpatizzanti del Pd. “Perché – spiega – siamo una comunità…”. E come in quella vignetta di guareschiana memoria, obbedienza cieca, pronta e assoluta. Tutti i piddini telefoneranno a tutti gli altri piddini, senza sapere bene cosa dire. “Beh, me l’ha detto il partito…”. Oggi il Pd, soprattutto questo disastroso del Lazio, è veramente tutto e il contrario di tutto, senza più una linea politica. Tranne quella di attaccare sempre e comunque Salvini, riuscendo però a farlo diventare più simpatico agli italiani.
Astorre: telefoniamo ai nostri iscritti
Il Pd del Lazio infatti ringrazia l’albanese Rama, dimenticando però due cose. Primo. che non è più comunista, e secondo, più grave, dimenticando di quando col governo Prodi una nave italiana speronò una nave albanese carica di “migranti” che fuggiva dal regime comunista, causando un centinaio di vittime. Ma torniamo ad Astorre, ex Dc, Ppi, Margherita, Ulivo e finalmente Pd, di cui è il segretario regionale. In un video manifesta buoni sentimenti. Come? Ma invitando a telefonare agli iscritti e simpatizzanti, confortandoli, facendo loro compagnia. Stiamogli accanto, davvero quasi fosse il Papa.
Interventi concreti ci vogliono, non telefonate
Non è così naturalmente che deve agire uno dei più grandi partiti politici italiani, ma d’altra parte i ritardi, l’inefficacia, i pasticci del governo in questa dolorosa circostanza sono anche colpa del Pd, oltre che dei suoi disastrosi alleati. Siamo certi che le intenzioni di Astorre erano buone, ma non è questo il modo di comunicare con una popolazione spaventata e stremata. Quello che ha detto nel video tutt’al più poteva essere oggetto di una circolare interna ai suoi quadri negli enti locali. Invitando a stare vicino alla gente con la struttura capillare di cui il Pd ancora dispone (o no?). Interventi concreti, pressioni per chi muore di fame, non le telefonate…