Delirio di onnipotenza di Macron: mandiamo le truppe in Ucraina. Tajani: “No”

“I nostri militari fanno bene quello che fanno nel Mar Rosso per proteggere le nostre navi, fanno bene quello che fanno in Libano, in Africa, in Iraq. I nostri militari sono portatori di pace, garanzia e libertà. Noi non siamo in guerra con la Russia”. A dichiararlo, parlando con Bruno Vespa a LetExpo, è stato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un nuovo riferimento all’ipotesi ribadita da Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina. “Io credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Sarebbe un errore entrare, noi dobbiamo aiutare l’Ucraina a difendersi, ma entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale”.
I terroristi islamici minacciano di nuovo l’Italia

Lo Stato italiano proteggerà le nostre navi
“Fortemente voluta, questa missione dal governo italiano”, ha proseguito, ricordando che “il comando operativo è affidato ad un contrammiraglio della nostra Marina”. “Voglio ricordare soltanto – ha poi sottolineato – che siamo un Paese che ha il 40% del Pil che viene dall’export. Il 40% dei nostri prodotti che vengono esportati via mare passa attraverso Suez e il Mar Rosso. Lo Stato italiano ha il dovere di proteggere quelle imbarcazioni perché sono parte fondamentale della nostra economia. Tuteliamo l’interesse nazionale, non solo le imprese. Per questo abbiamo voluto una missione difensiva”.
Strumentali polemiche per i costi
Quanto alle polemiche sui costi Tajani ha fatto notare che “il drone è stato abbattuto a colpi di cannone e non con missili. Il comandante è stato bravo e gli artiglieri hanno usato lo strumento meno costoso per proteggere il traffico mercantile in quell’area”.