Detenuti minorenni stranieri appicano il fuoco nel carcere romano di Casal del Marmo

Ancora un incendio provocato da alcuni detenuti nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma. Il fatto è accaduto verso le 2 di questa notte, quando tre detenuti minorenni di origini straniere (uno marocchino, l’altro egiziano ed il terzo tunisino) hanno incendiato i materassi, le lenzuola e una parte di suppellettili della cella, causandone l’inagibilità. Lo racconta Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Si tratta del secondo incendio in pochi giorni in quel carcere.
Strage evitata grazie alla Polizia penitenziaria
“Il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari ha impedito peggiori conseguenze alla struttura e agli reclusi ristretti. Il Sappe rivolge un plauso e un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio a Casal del Marmo”. Lo dice Somma, ricordando che si tratta del secondo incendio in pochi giorni nel carcere minorile. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “quanto accaduto nella notte nel carcere minorile di Roma deve necessariamente far riflettere per individuare soluzioni a breve ed evitare che la Polizia penitenziaria sia continuo bersaglio di situazioni di grave stress e grande disagio durante l’espletamento del proprio servizio.

I sindacati della polizia scenderanno in piazza a settembre
Non possono più essere ammissibili e tollerabili atteggiamenti prevaricatori, arroganti. Da parte di una utenza che ormai, è notorio a tutti, è sempre più spietata ed insofferente al regime penitenziario, sia adulto che minorile. La politica deve farsi carico di tale problema assumendo idonee iniziative legislative per risolvere quanto prima tale questione. E non quella scellerata che consente oggi a ultradiciottenni di essere ristretti in un carcere minorile”. Il Sappe ha già annunciato che, a settembre, scenderà in piazza a Roma per sottolineare quanto e come sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale, nelle carceri per adulti e minori.