“Deve andare via dalla stazione”, prima sputa e insulta i viaggiatori, poi picchia un poliziotto: caos a Civitavecchia

Ha avuto un atteggiamento molesto contro i viaggiatori che si trovavano sul treno alla stazione ferroviaria di Civitavecchia, tra sputi e frasi irriguardose. Chiunque era accanto a lui diventava un ‘bersaglio’, veniva insultato. Poi, come se non bastasse, ha aggredito un poliziotto e lo ha fatto finire in ospedale, lì dove i medici si sono presi cura di lui e hanno giudicato quelle ferite guaribili in 10 giorni. Questo è il resoconto di una mattinata di follia, quella del 4 giugno scorso, che ha avuto come sfondo lo scalo ferroviario di Civitavecchia.
E’ proprio qui che gli Agenti della sezione di Polizia Ferroviaria di Civitavecchia, appartenenti al Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, sono intervenuti e hanno arrestato un uomo, che ora dovrà rispondere di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

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Caos alla stazione di Civitavecchia
L’uomo, dopo essere uscito dai locali della Polizia Ferroviaria con una denuncia in stato di libertà e un Ordine di allontanamento dalla stazione appena notificatogli, era stato segnalato alcuni minuti dopo dai viaggiatori, che avevano raccontato di sputi, frasi irriguardose, di un atteggiamento molesto verso chiunque, nessuno escluso.
Così, gli agenti lo hanno seguito, lo hanno accompagnato verso l’uscita della stazione, hanno provato ad allontanarlo e riportare in sicurezza l’intera area. Ma è proprio qui che l’uomo non si è fermato: ha aggredito uno dei poliziotti, ha tentato di sferrare gomitate e pugni. E entrambi, in quel parapiglia, sono finiti a terra. Grazie all’aiuto del secondo poliziotto, l’uomo è stato contenuto a fatica e messo in sicurezza con le manette. Poi arrestato.
L’arresto
Con non poche difficoltà, infatti, l’uomo è stato arrestato e associato presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Civitavecchia. Il 5 giugno, poi, il tribunale ha convalidato l’arresto e per lui è stato deciso il divieto di dimora nel Comune di Civitavecchia. Lì dove aveva seminato il panico, insultato i viaggiatori e aggredito un agente che stava facendo il suo lavoro.