Disabili, quella gara della Regione che fa infuriare tutti

Se la sono presa a male, i diversamente abili che hanno aspramente criticato la Regione Lazio e la giunta Zingaretti. Motivo del contendere, l’ultima gara messa in campo dall’amministrazione regionale relativa alle forniture di materiale di ausilio per disabili. Si tratta di presidi di varia tipologia, sia di natura ortopedica per aiutare la deambulazione che per altre esigenze di vita quotidiana. Tutto materiale che fa sentire meno pesante la convivenza con i tanti problemi di tutti i giorni di chi deve affrontare una vita più faticosa e problematica di quella della maggior parte di noi. Solo che da via Cristoforo Colombo questa volta hanno deciso di cambiare. E di mettere in piedi una gara al massimo ribasso. Che in parole povere significa che chi offre un prezzo migliore ha vinto. Senza una valutazione e un punteggio che si basino sulla qualità dell’offerta. Ulteriore elemento, la scelta sarà diretta su un unico fornitore per tutta la Regione. Sempre per il contenimento dei costi, immaginiamo.

Ma così facendo il rischio è che si perda quella sanità di prossimità di cui tanto si parla. E che decine di piccoli avamposti siano costretti a chiudere. Questa è la preoccupazione di operatori e fruitori dei servizi, che hanno chiesto chiarimenti. Nella speranza che la Regione possa alla fine cambiare idea.

Non abbandonate i disabili e la medicina sul territorio

“Sono un disabile su una sedia a rotelle e scrivo a nome di diversi disabili che stanno manifestando”. Questa la nota giunta alla redazione del corrieredellacitta.com. E firmata da Fabrizio De Rosa. Attualmente, continua Fabrizio, “sono in corso manifestazioni contro la Regione Lazio per aver indetto due gare d’appalto al massimo ribasso. Sui presidi per l’incontinenza e ausili necessari salvavita per i diversamente abili. Tale decisione costringerà ad una riduzione del ventaglio d’offerta mettendo a repentaglio la nostra salute”, ha concluso Fabrizio. “Anziché portare migliorie nella scelta e nella qualità delle dotazioni”. E sono ben tre le lettere già inviate alla Regione, chiedendo di cambiare la procedura. E le regole dell’appalto. Ma ancora non sarebbero arrivate risposte. Il rischio è la chiusura di tante sanitarie sul territorio, che renderebbe ancora più complicata la vita dei disabili. “Rivendichiamo con orgoglio il ruolo di supporto alle Asl e ai diversamente abili che le nostre officine ortopediche hanno svolto in questo difficilissimo anno”, ha dichiarato ancora Fabrizio De Rosa. “Attività che hanno aiutato a limitare il rischio del contagio, senza mai interrompere i servizi forniti”. E adesso vedremo se in Regione si muoverà qualcosa.

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