Disastro AMA, Multiservizi scappa e in 270 rischiano il posto
All’AMA piove sul bagnato. L’azienda per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti di Roma capitale si trova a gestire un altro grave problema. Come se non bastassero i tre bilanci consecutivi ancora non approvati. O le proteste dei lavoratori e dei sindacati per le misure di sicurezza adottate contro il rischio contagio da coronavirus. Specialmente dopo la morte di un capo operaio che era impiegato nell’impianto di Rocca Cencia. Con le conseguenti minacce di sciopero se non fossero stati forniti mascherine, guanti monouso e gel igienizzante. E se non si fosse provveduto alla sanificazione di tutti i locali e di tutti i camion. Ora è esploso lo scandalo della raccolta porta a porta per le utenze non domestiche. Cioè quella parte del servizio dedicata ai locali commerciali. Che la stessa AMA ha esternalizzato, mettendo alcuni lotti sul mercato. Un appalto che si è aggiudicato una associazione temporanea di imprese con a capo la Multiservizi. Società controllata dalla stessa AMA. Secondo i sindacati il ribasso molto aggressivo operato in sede di gara avrebbe creato problemi fin da subito e la raccolta non sarebbe mai stata efficiente. A riprova di quanto denunciato dai sindacati ora l’azienda vuole reinternalizzare il servizio. Cioè riprendere direttamente come AMA tutta la commessa. Ma 270 lavoratori di Multiservizi rischiano di finire in mezzo a una strada.
Coronavirus, all’AMA i sindacati vogliono scioperare
Da maggio AMA farà direttamente la raccolta porta a porta delle utenze non domestiche. I sindacati insorgono, 270 lavoratori Multiservizi rischiano il posto
Da maggio AMA penserà in prima persona alla raccolta porta a porta delle utenze non domestiche. Cioè quelle relative ai locali commerciali e alle imprese. E la CGIL, CISL e Fiadel dell’azienda lanciano l’allarme. Oggi questo lavoro viene svolto da una associazione temporanea di imprese che ha vinto una gara. Con capofila la società Multiservizi, una controllata della stessa AMA. In totale i circa 270 lavoratori che sono stati impiegati per la gestione di questo appalto adesso rischiano il licenziamento. Riportare a casa il servizio potrebbe anche essere giusto in teoria, proseguono i sindacati. Anche perché la raccolta porta a porta non ha mai funzionato. Ma bisognerebbe anche prevedere la assunzione di tutti i lavoratori presso la stessa AMA. Invece ad oggi l’unica certezza è che Roma Multiservizi ha ricattato una città, ha partecipato a un appalto al massimo ribasso, ha tentato di non applicare il contratto di settore e poi ha abbandonato un appalto in barba alle norme. Questa la denuncia testuale dei sindacati, in un comunicato ripreso dall’agenzia Dire. Che concludono con un duro attacco anche alla sindaca Raggi. Ci deve spiegare perché il comune sia rimasto in silenzio. E come mai si avallano licenziamenti senza battere un colpo.
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