Disastro Zingaretti alla regione Lazio: e non solo per gli hacker…

Disastro Zingaretti

Nicola Zingaretti è un disastro, si annoia in regione, non controlla più nulla. E lo diciamo perché vogliamo immaginarlo imputabile al massimo per “non aver compreso il fatto”. Pappare oggettivamente incredibile quanto accade nel Lazio, con un governatore capace di strillare molto ma di risolvere poco.

L’attacco informatico subito dall’ente è solo l’ultimo episodio, e come ha rivelato la ministra Luciana Lamorgese al Copasir è evidente la debolezza infrastrutturale della rete regionale. Il che, detto dal responsabile del Viminale, non è il miglior complimento che si potesse ricevere per il governatore.

Il disastro provocato da Zingaretti

Gridare al terrorismo si può. Ma poi bisogna spiegare che cosa succederà nella vita di tutti i giorni a cittadini e imprese che della regione hanno bisogno. Per non dire degli enti locali del territorio.

Dice il consigliere Giancarlo Righini (Fdi) e non senza ragione: “Milioni buttati per un server che si è rivelato un colabrodo, gestito con incompetenza e pressappochismo tali da non accorgersi che l’intrusione degli hacker era in corso da tempo. L’impreparazione e l’inerzia non hanno creato solo il solito enorme danno economico, tutte le principali attività della Regione sono paralizzate. Sarà impossibile consultare qualsiasi pratica, urbanistica, sanitaria, mandati di pagamento, insomma un autentico disastro targato Nicola Zingaretti”.

Concorsopoli, mascherine, rifiuti…

L’impressione che si ricava dalla gestione disarmante della rete – ancora lontana dal ripristino – è infatti di estrema superficialità. Se un servizio così importante inaugurato nel 2019 è già così facile da bucherellare, c’è da rimanere davvero molto preoccupati.

Da troppo tempo nel Lazio le cose non funzionano, lo hanno dimostrato in maniera innegabile almeno altre tre vicende che hanno scosso la pubblica opinione. Tra Concorsopolimascherine e inchiesta sui rifiuti, la regione disastro di Zingaretti ne ha combinate troppe ed è ovvio che il presidente debba rendere conto di quello che succede. A meno che non alzi le mani e indichi i responsabili di questo casino.