Discarica Magliano Romano, arriva la diffida in Regione Lazio: chiesta la revoca dell’autorizzazione rilasciata nel 2013

Magliano Romano torna “nuovamente” sotto i riflettori per una battaglia ambientale che riguarda la discarica di inerti presente nel territorio. L’associazione ecologica “Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” ha così inviato un atto di diffida alla Regione Lazio chiedendo formalmente la revoca dell’autorizzazione rilasciata nel 2013, citando gravi criticità ambientali e rischi per la salute pubblica. La richiesta segue la Sentenza del Consiglio di Stato n. 3997 del 9 maggio 2025, che ha messo in evidenza dati preoccupanti riguardanti la presenza di fluoruri nelle acque sotterranee e lacune nella valutazione idrogeologica del sito. Tra i destinatari della richiesta figurano la Regione Lazio, le Procure di Roma e Tivoli, e per conoscenza ISPRA, AUSL, la Città Metropolitana di Roma, la Commissione PETI del Parlamento Europeo e i Comuni limitrofi.
Preoccupazioni sui livelli di fluoruri nelle acque sotterranee
Uno dei punti principali su cui poggia la richiesta di revoca riguarda la concentrazione di fluoruri nelle acque di falda. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la validità delle preoccupazioni espresse dall’Associazione e dal Comune di Magliano Romano, affermando che i dati di riferimento antecedenti alla realizzazione della discarica indicavano livelli significativamente più bassi rispetto a quelli attuali. La Regione Lazio aveva fissato nel 2013 un livello limite per i fluoruri pari a 3.000 μg/L, ma le analisi più recenti – come quella dell’aprile 2022 – mostrano una concentrazione di 3.598 μg/L, valore superiore ai parametri di sicurezza. Questa situazione solleva dubbi sulla contaminazione delle acque sotterranee, specialmente considerando la vicinanza dei pozzi di emungimento comunali di Magliano Romano e Rignano Flaminio.

Problemi idrogeologici e impatti ambientali
Oltre alla questione dei fluoruri, la Sentenza del Consiglio di Stato ha evidenziato gravi incertezze sulla situazione idrogeologica del sito. Secondo i giudici, è indispensabile l’elaborazione di un modello idrogeologico aggiornato, capace di verificare l’eventuale estensione della contaminazione e la correlazione con la discarica. La discarica si trova all’interno del Parco Regionale di Veio e nello stesso bacino idrogeologico del Parco del Treja, oltre a ricadere in un Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale. La mancanza di dati attendibili sulla dinamica delle acque sotterranee aumenta il rischio di interferenze e contaminazioni ambientali.
Richiesta di revoca e misure urgenti
Alla luce di queste criticità, l’Associazione Ecologica “Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” ha chiesto alla Regione Lazio non solo la revoca immediata dell’autorizzazione del 2013, ma anche l’inserimento dell’area tra quelle ad elevato rischio ambientale, come previsto dalla Legge Regionale n. 13 del 19 luglio 2019. In parallelo, è in corso una Conferenza dei Servizi sul tema del vincolo paesaggistico della discarica, avviata il 7 maggio 2025. La Regione Lazio ha confermato che alcune opere realizzate nel perimetro della proprietà della discarica insistono su una fascia soggetta a vincolo boschivo, sollevando ulteriori interrogativi sulla legittimità dell’intervento.
Un appello alla comunità e alle istituzioni
“Rilanciamo la nostra battaglia per la giustizia ambientale. Invitiamo tutte le associazioni e le istituzioni locali a fare ogni passo necessario per proteggere la comunità e il nostro ecosistema – commenta l’associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano – La vicenda della discarica di Magliano Romano continua ad essere al centro di un acceso dibattito”. La richiesta di revoca dell’autorizzazione del 2013 è ora nelle mani della Regione Lazio, chiamata a rispondere alle preoccupazioni della comunità e agli obblighi di tutela ambientale. “Invitiamo tutte le associazioni del territorio e gli amministratori del territorio a fare, per quanto di loro competenza, ogni passo proficuo che garantisca la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente” concludono dall’associazione.
Presidio il 4 giugno
Intanto, cresce lo scontento e la protesta per difendere il diritto alla salute e alla tutela ambientale. In attesa di ulteriori iniziative, intanto, mercoledì 4 giugno alle ore 16.30, cittadini e soci dell’associazione si sono dati appuntamento per il prossimo presidio presso Largo Giovanni Paolo II (adiacente Istituto Margherita Hack). Un incontro pubblico dove participerà Luigi De Magistris, autore del libro “Poteri occulti”, per parlare insieme di giustizia, ambiente e partecipazione.