Distanziamento sociale, questo sconosciuto. Nella metro è tutto come prima

La fase due dovrebbe essere quella delle riaperture fatte con prudenza. Del si può fare, ma a patto di osservare il distanziamento sociale. Il caffè preso nuovamente al bancone del bar, ma a un metro e mezzo di distanza dall’altro avventore. Dieci metri quadrati di recinto attorno al nostro ombrellone, quando sarà possibile anche nella nostra Regione tornare in spiaggia. Plexiglass ai tavoli del ristorante, se non vogliamo mangiare distanti e urlare per farci quattro chiacchiere. Tutto giusto per carità. Con il covid non si scherza e la prudenza non è mai troppa. Peccato però che nel trasporto pubblico a Roma valgano altre regole. Almeno questo emerge dai vari reportage di ieri, quando l’avvio della fase due è stato scambiato da più di qualcuno come una sorta di tana libera tutti. Assembramenti alle stazioni metro e alle fermate degli autobus, specie nei nodi di scambio. File anche ordinate, ma la distanza di un metro e mezzo è rimasta una chimera. Come filmato da un giornalista del Messaggero alla stazione di Ponte Mammolo. I pendolari si accalcavano in un serpentone lungo qualche centinaio di metri. Nella speranza di poter entrare in stazione e prendere il treno. Magari l’ultimo utile per non arrivare tardi al lavoro. Con un povero operatore della protezione civile che teneva d’occhio il tutto. Mi sembra che il metro di distanza ci sia, diceva sconfortato al giornalista. D’altronde questa gente si è alzata alle cinque e trenta, è difficile per tutti.

Giusto, ma forse ATAC e la Raggi dovevano pensarci prima. Magari aggiungendo qualche treno in più. Utopia? No, solo semplice programmazione. Che ancora una volta è clamorosamente mancata.

https://www.ilmessaggero.it/video/roma/fase_2_roma_metro_file_ponte_mammolo_video_news-5234559.html

Niente distanziamento  minimo in metropolitana e nei nodi di scambio. Tra pendolari rassegnati e rischio contagio 

Sono subito saltate le regole di sicurezza che impongono il distanziamento sociale anche sui mezzi pubblici. Almeno a Roma, perché ieri mattina nelle stazioni di scambio è successo un po’ di tutto. File di pendolari a Ponte Mammolo e a Battistini, ma anche a Cipro e a Termini. E capolinea degli autobus presi di assalto. Per correttezza, bisogna dire che nella maggior parte dei casi il comportamento degli utenti è stato più che civile. Ma è chiaro che se i treni della metropolitana sono troppo pochi si tende ad accalcarsi. Specialmente se si è usciti prima dell’alba e ancora raggiungere il posto di lavoro e’ un miraggio. Così si cerca di passare il prima possibile e la calca diventa inevitabile. Considerando che siamo solamente al secondo giorno, la preoccupazione è più che legittima. E chi può deve prendere subito provvedimenti prima che la situazione sfugga completamente al controllo.

https://www.iltempo.it/roma-capitale/2020/05/18/news/roma-metro-fase-3-ressa-code-termini-ponte-mammolo-battistini-cipro-mascherine-metro-distanza-1326114/

E’ ressa sulla metro ed esplode la protesta sui social. Stefano Pedica (PD), poveri noi

Arriva anche sui social la protesta per quanto successo ieri sulla metro di Roma e nei capolinea di scambio in occasione della fine del lockdown. File all’esterno delle stazioni ed assembramenti sui treni, come era facile prevedere. E di un potenziamento delle corse neanche a parlarne. Così il sito Mercurio Viaggiatore posta un tweet lapidario. ATAC, ecco la situazione sotto controllo nella Metro C. E una foto all’interno di un treno che vale più di mille parole. Posti a sedere tutti occupati, e gente in piedi a pochi centimetri. Mentre Alessio Viscardi lancia un altro tweet e la butta sull’ironia. Per un caffè la prenotazione e la spesa uno per volta. Militari, droni, multe e denunce. I sacrifici. Poi voila’. L’ATAC. E in effetti considerate le decine di migliaia di passeggeri trasportati dai mezzi pubblici ogni giorno bisogna fare una scelta. O si garantisce la sicurezza aumentando le corse, o il distanziamento sociale a Roma diventerà una barzelletta.

Sulla stessa linea anche il senatore PD Stefano Pedica, che insieme al gruppo dem del Campidoglio posta sui social un laconico pensa tra una settimana, poveri noi. Stiamo attenti tutti. La Raggi è avvertita, da oggi sul trasporto pubblico è vietato sbagliare. Ne va della salute di tutti.

https://twitter.com/mercuriopsi/status/1262337811337949184?s=21