Domani a Roma Nord prosegue il “viaggio” di Luca Maurelli contro le stragi del sabato sera (video)

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Venerdì, a Roma, riprende il “Viaggio” nelle scuole per parlare dei tanti, troppi ragazzi morti nelle notti di alcol, droga, balli e sballi, il sabato sera, ma non solo. Luca Maurelli, con Angela Buanne e Andrea Raguzzino, sarà al ISS Calamandrei di via Emery, Roma nord, a poca distanza da Corso Francia, dove nel 2019 si consumò la tragedia di Gaia e Camilla, uccise dall’auto guidata dal figlio ubriaco di un noto regista.
Con noi, a parlare di Livia e di tanti altri ragazzi scomparsi, ci sarà il padre di Gaia, Edward Von Freymann, a raccontare la bella vita spezzata della sua ragazzina e a dare qualche consiglio agli studenti. Maurelli nel suo libro “viaggio al centro della notte” eacconta la tragedia di due persone uccise in un drammatico incidente sulla tengenziale di Napoli. Da allora gira le scuole per far conoscere la assurda vicenda.

Una tragedia inspiegabile e assurda

Racconta la mamma di Livia, la ragazza morta nell’incidente: “Da tre anni con Luca Maurelli, l’autore del libro che racconta la storia di mia figlia, e con Andrea Raguzzino, giriamo le scuole tra Napoli e Roma senza fare prediche. Ma raccontando una nottata di follia in cui c’è tutto, l’amore, l’eccesso, l’alcol, i ritorni a casa nel rischio, le paure dei genitori, le morti assurde di innocenti. Ho incontrato centinaia di ragazzi e ragazze. Se solo avessi aiutato a salvare una sola vita di uno di loro avrei già dato un senso alla morte di Livia. Parlo di mia figlia anche ai bambini del Burkina Faso dove vado spesso come volontaria a consegnare doni e aiuti, porto Livia con me, sempre”.

Il lungo viaggio tra i giovani

Quattro anni fa all’Arenile di Bagnoli iniziava il “Viaggio” di Luca Maurelli e Angela Buanne per testimoniare, in un libro, la vita bella e breve di Livia Barbato, uccisa dall’incoscienza del fidanzato il 25 luglio del 2015 sulla Tangenziale di Napoli. Nel libro si legge: “Perché l’ha fatto? Cos’è accaduto in quell’auto in quei sei minuti di contromano? Livia dormiva o lottava? Cosa pensava il ragazzo mentre clacson impazziti e luci abbaglianti lo imploravano di fermarsi? Può saperlo solo Nello, che però dichiara di non ricordare nulla, neanche quella frase, “ho fatto una cazzata”, pronunciata a una dottoressa del 118 tra quel groviglio di lamiere subito dopo l’impatto”.