Domani nel Lazio altro sciopero irresponsabile delle Fs: di venerdì, guarda caso, così fanno il ponte…

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Domani, venerdì, ennesimo sciopero del personale delle Ferrovie nel Lazio. Circoleranno però “regolarmente” – si fa per dire – le Frecce e gli altri treni a lunga percorrenza di Trenitalia in occasione dello sciopero del personale del Gruppo Fs Italiane con sede nella regione Lazio. Lo sciopero contro i viaggiatori e i pendolari proclamato dalle segreterie regionali del Lazio dei sindacati Filt-Cgil e Uiltrasporti, dalle 9 alle 17 di domani 16 dicembre, in adesione ad uno sciopero generale regionale. Per i treni regionali, nel Lazio e nelle regioni limitrofe, potranno verificarsi cancellazioni o variazioni. In realtà è quello che succede tutti i giorni nel Lazio, come sanno bene i pendolari. Probabilmente non ci si accorgerà della differenza, i disservizi nella regione sono vergognosi da anni.

Per fortuna nessuno si accorgerà dei disservizi dello sciopero: è così tutti i giorni

Come fa sapere Fs, l’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Maggiori informazioni sui servizi minimi garantiti in caso di sciopero sono disponibili sull’App Trenitalia, nella sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, sui canali social e web del Gruppo Fs Italiane, al numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e presso il personale di assistenza clienti. Addirittura, e con tutta questa tecnologia Fs non è capace di far arrivare un treno in orario. E la cosa grave è che nessuno ha mai pagato per le autentiche sofferenze inflitte a chi ha la sventura di dover viaggiare con le Fs. In altri Paesi i dirigenti sarebbero stati cacciati da tempo. Anziché app, web, numero vero e compagna le Fs pensino piuttosto a svolgere con competenza il loro lavoro.

Sindacato spaccato: la Cisl non sciopera

Ma anche su questo la Triplice è spaccata. Il leader Cisl Luigi Sbarra ricorda che “sulla manovra Draghi Cgil e Uil avevano la stessa lettura che hanno oggi. Proclamarono 8 ore di sciopero generale considerandola iniqua e regressiva perchè accentuava le diseguaglianze e moltiplicava la povertà. Noi non partecipammo perché anche un anno fa avevamo un giudizio di merito diverso e perchè consideravamo quella mobilitazione era sbagliata”.