Giorgia Meloni infilza Arcuri: interrogazione pepata a Mario Draghi

Meloni arcuri

Mario Draghi vuole conoscere qualche dettaglio in più sui disastri combinati da Domenico Arcuri? Si faccia portare sul suo tavolo un’interrogazione appena depositata da Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida alla Camera.

Poi, chieda come si esercitano i controlli sul commissario e magari rifletterà sull’immediata rimozione dello stesso.

Meloni versus Arcuri

La gestione commissariale – denunciano i due esponenti di Fdi – ha mostrato inefficienze e zone d’ombra, e già numerose sono le inchieste che stanno approfondendo le irregolarità”.

Eccole: l’acquisto di mascherine, autorizzato da Arcuri per 1,2 miliardi di euro in favore di due società cinesi. Una di queste, alla firma del contratto, risultava costituita da appena cinque giorni.

La seconda inchiesta è stata aperta dalla procura bolognese sulla vicenda del materiale ospedaliero — tra cui i preziosissimi ricambi per respiratori – sequestrato dalla dogana sia a Bologna sia a Genova. In proposito, l’interrogazione ricorda che Arcuri “all’epoca dei fatti addirittura scrisse al direttore dell’Agenzia delle dogane pregandolo di ‘non procedere ad alcuna requisizione “.

Altra inchiesta, questa volta giornalistica, riguarda le mascherine «istituzionali» prodotte da Fca su incarico di Arcuri. Distribuite nelle scuole a partire dal mese di settembre 2020, non solo sono risultate inidonee e financo dannose per i ragazzi. Ma oltretutto hanno scatenato la protesta degli altri produttori che, dopo aver utilizzato i fondi pubblici appositamente stanziati per la produzione, si sono ritrovati con milioni di mascherine inutilizzate.

Meloni e Lollobrigida, nel ricostruire le prodezze di Arcuri, segnalano anche la app Immuni, propagandata come la soluzione perfetta per il tracciamento dei contagi. “Nella realtà si è risolta in un fallimento totale — come ammesso dallo stesso Commissario — a causa della percentuale minima di cittadini che l’ha scaricata”.

Tutte le prodezze del commissario

Poi, i celebri banchi a rotelle. Con “l’ennesima commessa da centinaia di milioni di euro risoltasi in un fallimento. All’apertura delle scuole per il nuovo anno scolastico ne erano stati forniti appena 200.000 su un totale di richieste pari a 4.400.000”.

E non è finita: “Altre macchie indelebili sulla gestione del Commissario Arcuri sono le siringhe acquistate in grandi quantità. E poi rivelatesi inadatte a inoculare i vaccini, e il bando per la progettazione e realizzazione dei padiglioni «primula» per effettuare le vaccinazioni al costo di oltre 400.000 euro l’una”.

La domanda è: che cosa deve accadere ancora per sottoporre seriamente a verifica e controllo l’operato del Commissario straordinario? Draghi ha un primo modo per rispondere: allontanare Domenico Arcuri.