Questa donna sindaca di Roma che parla senza dire nulla

Donna roma

Merita, la merita un po’ di pubblicità ‘sta grandissima donna che governa Roma col bignamino sotto braccio. Perché ha ragione quando dice che non se la fila nessuna, povera Virginia, neanche quando lancia proposte rivoluzionarie per la città. Parla senza dire nulla, pare di capire…

A Roma una donna che parla senza dire nulla

L’altro giorno la Raggi è andata in commissione affari costituzionali alla Camera e ha tirato fuori – più per vedere l’effetto che fa che credendoci – la rivoluzione per Roma. Quella battaglia di una vita che portiamo avanti da decenni e che tutti demonizzavano – Roma-regione – ed è bastata la voce di questa donna davanti ai deputati che se la guardavano per buttarla giù. Non succede, ma se succede, una cosa è sicura: se la Raggi resta in Campidoglio ce la scordiamo Roma regione.

Perché nessuno ha creduto alla sincerità dei proponimenti della sindaca. I giornali qualche accenno, le forze politiche silenti. Se il sindaco di Roma avesse avuto un minimo di credibilità, ne staremmo a parlare per settimane.

Manca autorevolezza

La Raggi, purtroppo, aldilà dei coloriti insulti a chi ha governato prima di lei – come se la sua amministrazione potesse rendere orgoglioso chi vive nella Capitale – non ha autorevolezza per parlare di cose più grandi di lei.

Ci sono fior di proposte di riforma costituzionale oltre che leggi ordinarie depositate alla camera, e probabilmente lei non le ha neppure lette. Anzi, si è lamentata degli scarsi poteri della città metropolitana dove ci sono pochi assessori… e a che le servono, visto che – Campidoglio insegna – ne cambia uno al giorno?

Quell’audizione della prima donna di Roma – ahilei – non entrerà nella storia della città. Semplicemente un po’ di propaganda a buon mercato ma riuscita pure male. Perché per fare il sindaco non basta avere aficionados che urlano nella rete, ma occorrono competenze che la Raggi ha dimostrato di non possedere. E Roma un altro quinquennio così non se lo merita proprio.