Dopo Borrelli e Arcuri, a casa mezzo Cts. Meloni: “Certifica il fallimento della lotta al Covid”

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“Bene il cambio del Comitato tecnico scientifico con il coinvolgimento finalmente di esperti di materie attinenti con il contrasto alla pandemia. Cambio che certifica l’inadeguatezza del Cts che ha gestito la crisi nell’ultimo anno. Fratelli d’Italia chiede un ulteriore passo avanti con il coinvolgimento anche di rappresentanti del tessuto produttivo per meglio gestire chiusure e protocolli di sicurezza”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente del partito.

Dimezzato il numero degli esperti

Questo il nuovo assetto per il Cts, che, dopo le dimissioni dell’ex coordinatore Agostino Miozzo e in vista delle nuove esigenze dettate dalla campagna vaccinale, vede il numero dei suoi membri ridotto a 12 e si modifica nella composizione, con esperti di statistica e matematica che affiancheranno gli specialisti della sanità e l’introduzione di un componente indicato dalla Conferenza Regioni.

Chi sono i nuovi membri del Cts

Sarà il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli il nuovo coordinatore dell’organo, affiancato dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro come portavoce e da Sergio Fiorentino come segretario. Altri membri sono: Giuseppe Ippolito, Cinzia Caporale, Giorgio Palù, Giovanni Rezza, Fabio Ciciliano, Sergio Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Giovanni Gerli, Donato Greco.

L’immunologo Abrignani: “Ora serve una figura come la mia”

“Mi hanno cercato chiedendomi la disponibilità a far parte del Cts su indicazione delle Regioni. Avevano bisogno di un immunologo e credo abbiano scelto tra più profili. Io sono già nel Consiglio superiore di sanità e ovviamente ho detto sì”. A parlare è Sergio Abrignani, immunologo ordinario all’Università di Milano, uno dei sette nuovi nomi del Comitato tecnico scientifico (Cts). Perché serve un immunologo nel comitato? “Perché siamo nella fase della vaccinazione – spiega in una intervista a ‘Repubblica – Una parte fondamentale della battaglia contro la pandemia saranno proprio questi medicinali. Ci sono da valutare aspetti non solo logistici ma anche sanitari, come ad esempio la risposta immunologica e immunitaria dei vaccinati. Immagino sia per questo che mi hanno chiamato”.