Dopo due anni almeno un sintomo per oltre la metà dei ricoverati. I dati Covid di oggi

covid ospedale

Sono 42.249 i nuovi casi di Covid e 115 i morti che portano a 164.846 il totale delle vittime da inizio pandemia. E’ quanto emerge dai dati del Ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 294.611 i tamponi processati nelle ultime 24 ore che portano il tasso di positività a 14,3%. In calo ricoveri (-167 rispetto a ieri per un totale di 8.412) e terapie intensive (-20 rispetto a ieri per un totale di 338). Sono 1.041.196 (-41.776) le persone attualmente positive, 16.915.301 le persone contagiate da inizio pandemia mentre i guariti toccano la soglia di 15.709.259 (+84.344).

Nel Lazio calano casi, decessi e ricoveri

“Oggi nel Lazio su 7.223 tamponi molecolari e 20.268 tamponi antigenici per un totale di 27.491 tamponi, si registrano 3.859 nuovi casi positivi (-1.005), sono 9 i decessi (-6), 904 i ricoverati (-20), 47 le terapie intensive (-3) e +4.257 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,0%. I casi a Roma città sono a quota 1.931″. Lo comunica in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, citando i dati del bollettino Covid-19 di oggi.

Covid, ancora un sintomo dopo due anni

Più della metà (55%) di chi è stato ricoverato per Covid-19, dopo 2 anni presenta ancora almeno un sintomo della malattia. Mentre dopo 6 mesi mostrano strascichi dell’infezione quasi 7 pazienti su 10 (68%), segno di condizioni comunque in miglioramento nel tempo. E’ quanto emerge dallo studio con il follow-up più esteso condotto finora, pubblicato su ‘The Lancet Respiratory Medicine’. Gli autori hanno seguito 1.192 persone contagiate da Sars-CoV-2 e ricoverate tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020 al Jin Yin-tan Hospital di Wuhan, megalopoli epicentro della prima ondata pandemica. I pazienti, per il 54% uomini e con età mediana 57 anni, sono stati valutati a 6 mesi, a un anno e a 2.

A 24 mesi, dunque, più di un ex ricoverato su due lamenta ancora problemi come affaticamento e difficoltà di sonno, e rispetto ai guariti senza long Covid segnala una qualità di vita peggiore, ridotte performance nell’esercizio fisico, più disturbi di salute mentale e maggiore necessità di assistenza sanitaria. Stanchezza o debolezza muscolare sono stati i sintomi riferiti più spesso, riportati dal 52% a 6 mesi e dal 30% a 2 anni. Indipendentemente dalla gravità della malattia iniziale, tuttavia, dopo 2 anni l’89% dei pazienti risultava avere ripreso il lavoro.