Dopo il rimpasto di giunta altri due consiglieri M5S pronti a lasciare. Maggioranza in bilico

Foto Dagospia. Gli strascichi dell’ultimo rimpasto di giunta voluto dalla sindaca Raggi non sembrano destinati ad esaurirsi. E adesso altri due consiglieri comunali appartenenti al gruppo dei Cinque Stelle starebbero pensando di rendersi indipendenti. Abbassando così ulteriormente i numeri di una maggioranza già traballante. Si tratterebbe di Agnese Catini e Simona Ficcardi, la cui uscita porterebbe i pentastellati a poter contare solo su 25 fedelissimi in Aula Giulio Cesare. Appena uno in più dei 24 necessari per avere i numeri per governare. Un’altra tegola insomma per la sindaca, dopo i dissapori con i cinque ‘dissidenti’ ormai risalenti a qualche mese fa. Quando l’ex amico e fedelissimo presidente della commissione mobilità Enrico Stefano è stato protagonista di una rottura clamorosa con la prima cittadina. Criticando aspramente ogni ipotesi di ricandidatura che non passasse da una consultazione con militanti e iscritti. E bollando come privi di una visione della città alcuni provvedimenti come l’apertura dei varchi Ztl. In una diatriba che da posizioni opposte ha coinvolto anche il presidente dell’assemblea capitolina De Vito.

Insomma una polveriera, con le dimissioni dalla carica di presidenti delle commissioni urbanistica e bilancio di Donatella Iorio e Marco Terranova. E Angelo Sturni con Alessandra Agnello che hanno completato il ‘gruppo dei cinque’. Che ora potrebbero appunto diventare sette. Visto quanto sta accadendo proprio in queste ore.

Resa dei conti grillina. La Raggi caccia gli assessori ‘infedeli’

Rimpasto e polemiche

Le consigliere capitoline del M5S Agnese Catini e Simona Ficcardi l’ultimo rimpasto della Raggi non l’hanno proprio digerito. Così sono arrivati i messaggi di solidarietà agli assessori silurati. E cioè il vice sindaco con delega alla cultura Luca Bergamo e il suo collega al Commercio Carlo Cafarotti. E anche una critica pesante all’ultima manovra di bilancio. Più lo guardo e più mi sembra un documento senza visione, senz’anima e senza cuore avrebbe dichiarato la Catini. Che lamenta gli annunciati tagli al sociale. Quei 190 milioni in meno denunciati dai sindacati che porteranno proprio lunedì prossimo a una prima mobilitazione in piazza del Campidoglio. Basta comunicati, ha concluso la consigliera. Che intende presentare un emendamento per ristabilire le vecchie risorse economiche. E per decidere se la sua esperienza in maggioranza possa considerarsi o meno conclusa.

Non meno severo il giudizio di Simona Ficcardi, che ha parlato addirittura di tradimento e fallimento del programma. Critiche che fanno il paio con quelle già espresse dalla Ficcardi dopo la scelta sulla discarica a Monte Carnevale. Che ha sancito lo strappo definitivo con la Raggi. Adesso senza i sette ribelli, i numeri per continuare sono ridotti all’osso. E il rischio di andare a casa prima della scadenza naturale del mandato è davvero dietro l’angolo.

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