Dopo oltre 50 anni pare proprio che il Ponte di Messina si farà: la sinistra dice no, la destra fa

salvini palazzo chigi (2)

“Il Ponte (sullo Stretto, ndr) nasce come norma del dicembre 1971, non era nato, c’era Aldo Moro ministro degli Esteri, è già costato svariate centinaia di milioni di euro agli italiani, tra progetti, ritardi, fallimenti, cause. Adesso, entro il 31 luglio 2024, da cronoprogramma, ho intenzione di far approvare il progetto esecutivo e di partire con i lavori entro l’estate 2024”. Ad affermarlo il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini a “Radio Anch’io” su Rai Radio 1. “I costi li stiamo aggiornando, ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato il ritorno in vita di una società che si chiama Stretto di Messina, che da 9 scenderà a 5 componenti, affiancata da 9 massimi esperti tra rettori universitari e ingegneri di fama mondiale, che dovrà aggiornare i costi del 2011 al 2023″, ha affermato ancora Salvini.

Contrarietà dei “benaltristi” alla Calenda…

“Le stime minori comportano per la sola Sicilia un aumento di ricchezza tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno per maggiori velocità”, ha detto ancora il ministro e vicepremier. Quanto alle critiche sollevate dal leader di Azione Carlo Calenda che, agli stessi microfoni, ha rimarcato il fatto che in Sicilia non ci sono nemmeno le strade, Salvini ha replicato subito. “Non stiamo parlando del Terzo mondo, sarò in Sicilia la settimana prossima, a Taormina, a inaugurare i lavori per la galleria della nuova ferrovia tra Catania e Messina, abbiamo appena stanziato 2 miliardi per il collegamento veloce tra Palermo e Catania, due ore in tutto, e stiamo intervenendo con Anas per dighe e strade”. “Siamo qua da 4 mesi,  non può arrivare Calenda dicendo: non serve il Ponte che l’Italia attende da 50 anni perché in 4 mesi non hanno finito strade e ferrovie”.

Con la Lega al governo cambio di passo

“Con la Lega al Governo e con il gioco di squadra a Roma e a Bruxelles, un cambio di passo su ogni fronte e su ogni tavolo lasciato abbandonato dopo anni di scelte sbagliate della sinistra del no. Dall’accelerazione sulle Olimpiadi Milano-Cortina all’alta velocità, dal nuovo Codice degli Appalti alle nuove ferrovie nel Sud, al nuovo Ponte sullo Stretto. Grazie a Salvini, l’Italia torna protagonista e fa sentire la sua voce in Europa. Contro gli estremismi verdi, come la direttiva casa e il bando auto benzina e diesel. Il Pd e la sinistra, gli stessi che per anni hanno bloccato il Paese, oggi parlano di opere inutili che non si faranno mai, proprio come sostenevano dopo il crollo del Morandi. Mentre loro parlano, Salvini fa: a differenza della sinistra, noi crediamo nell’Italia”. Così in una nota gli europarlamentari della Lega Campomenosi e Zanni.

Conftrasporto Confcommercio: sconfitta la cultura vetero ambientalista

“La decisione arrivata ieri in serata è un’ottima notizia: il Ponte sullo stretto si farà”. Lo afferma il presidente di Conftrasporto Confcommercio, Paolo Uggè, in una nota. “La decisione del Governo di realizzare il Ponte sullo Stretto, bloccato anni fa da una cultura vetero ambientalista, contraria a ogni iniziativa infrastrutturale, rende giustizia ad un popolo, quello siciliano, realizza un’opera europea indispensabile e migliora, riducendo le emissioni, i collegamenti tra la piattaforma logistica più avanzata nel Mediterraneo”, dice Uggè. “Purtroppo, anziché esprimere soddisfazione, coloro che fino a oggi erano riusciti a bloccarla, fanno di tutto per ostacolare un collegamento che procura opportunità occupazionali e dovrebbe inorgoglire”, prosegue il presidente.

Il Ponte sullo Stretto esigenza dell’Europa

”Questi teorizzatori di politiche che contrastano lo sviluppo dei collegamenti vitali per un’economia moderna condividono, invece, le scelte espansionistiche della Cina verso Occidente, con la Via della Seta. Non c’è dubbio: un bel modo di difendere gli interessi nazionali. Il Ponte sullo stretto è un’esigenza dell’Europa tutta, che deve competere nel Mediterraneo con i Paesi del nord Africa, al centro di investimenti nella logistica portuale di oltre 15 miliardi di euro negli ultimi anni. L’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri è quindi un’ottima notizia”, conclude Uggè.