La pandemia può tornare. Importante dichiarazione di Mario Draghi sul nostro sistema sanitario nazionale. “Il nostro lavoro deve iniziare ora, poiché non sappiamo per quanto tempo durerà questa pandemia o quando ci colpirà la prossima”. Così il premier Draghi, in un videomessaggio introduttivo dei lavori del webinar di ascolto con i rappresentanti della società civile in vista del Global Health Summit del prossimo 21 maggio a Roma. L’evento contribuirà all’elaborazione dei principi della “Dichiarazione di Roma” con cui si chiuderà il Summit.
La pandemia di impone di essere preparati
“L’attuale pandemia – ha proseguito – ci impone di essere meglio preparati per il futuro. Dobbiamo sostenere la ricerca, rafforzare le catene di approvvigionamento e ristrutturare i sistemi sanitari nazionali. Dobbiamo rafforzare il coordinamento e la cooperazione globali”. Insomma, fuori da retorica, Draghi si è accorto, come tutti gli italiani, che il nostro sistema sanitario non era preparato. Ma non solo non era preparato a questa inaspettata pandemia, ma non era neanche preparato per l’ordinaria amministrazione.
Il nostro sistema sanitario distrutto dalla sinistra
Ricordiamo bene i gironi infernali che erano i nostri pronto soccorso, i mesi di attesa per qualciasi esame o analisi, i continui pressappocchismi e disguidi che capitavano e capitano nei nostri ospedali. E per tutto questo, oltre a un comprensibile rilassamento dgli stessi dipendenti, lasciati senza guida, c’era anche altro. C’è il taglio della sanità, la cosiddetta spending review, di tutti i governi di sinistra succedutisi negli ultimi anni. E attenzione, solo di quelli di sinistra, Renzi in testa a tutti.
Riapriamo tutti gli ospedali e smettiamo di nominare i politici alle Asl
Allora il nostro sistema sanitario si deve non solo preparare, ma anche rimettere in ordine per funzionare efficacemente. Come? Innanzitutto riaprendo gli ospedali e le strutture colpevolmente chiuse dalla sinistra, a cominciare dal Forlanini, che ai tempi era un’eccellenza mondiale, e dal San Giacomo, recentemente tornato alla ribalta. E poi i cosiddetti manager delle Asl non devono essere più di nomina politica, ma meritocratica. Speriamo che questo appello di Draghi porti a quelle conseguenze che tutti auspichiamo: ospedali riaperti e maggiore efficienza.