Draghi e Lamorgese, non prendeteci in giro sui clandestini

Draghi Lamorgese

Smettetela di prenderci in giro sull’immigrazione, ministro Lamorgese e suoi protettori, a partire da Mario Draghi. Perché il tema sta tornando ad essere una questione pesante che non si può più sottovalutare.

E il presidente del Consiglio è ora che convochi il vertice richiesto fin da troppo tempo da Matteo Salvini e non ancora svolto. Il leader della Lega vuole un confronto con la signora del Viminale assieme al premier per una svolta concreta sul contrasto all’immigrazione clandestina.

Draghi e Lamorgese non giochino

Ieri madame Lamorgese si è avventurata a dire di sì dalle colonne del Corriere della Sera: “Da tempo ho manifestato al presidente Draghi, che ringrazio per il suo autorevole sostegno, la mia disponibilità all’incontro”. E quindi, perché non si vedono per correggere i clamorosi errori di una politica migratoria che ha fatto ingigantire in numero enorme gli sbarchi clandestini nel nostro Paese?

Chi è che mente? La Lamorgese che dice di aver dato da tempo la sua disponibilità o il presidente Draghi che non convoca un incontro che è fondamentale per la sicurezza dei cittadini se diventa risolutivo anche agli occhi di Salvini? Possibile che non si voglia comprendere che la politica è dialogo?

Sicurezza per gli italiani

Ai cittadini poco interessa chi ha ragione nella contesa politica. E magari si chiedono – mentre accettano le restrizioni imposte da quasi due anni al popolo italiano – perché si può venire senza alcun controllo nonostante la provenienza da un continente che “vanta” appena il tre per cento di vaccinati. A che gioco si sta giocando, presidente Draghi? Le pressioni di Enrico Letta sono così forti da impedirle di tentare di mettere una pezza alle politiche per la sicurezza?

Non vogliamo essere presi in giro. Qui non c’entrano le beghe della politica. Ma il diritto degli italiani a vivere tranquilli, a non dover temere per la propria pelle come è successo sere fa anche a Rimini dove persino un bambino arischiato la pelle. Se è la Lamorgese ad accampare pretesti per non discutere con Salvini è utile saperlo. È questione di responsabilità verso la Nazione.