Draghi e Lamorgese muti con Salvini. Parlino i ministri della Lega

E poi ci vuole dignità, presidente Draghi e ministro Lamorgese. Perché il vostro sembra un giochino un po’ infantile nei riguardi di Matteo Salvini sul tema immigrazione. Persino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – sia pure più genericamente – è andato in Africa per sollecitare più attenzione al tema delle migrazioni. Qui, invece, c’è il rifiuto addirittura a parlarne.
È indecente il comportamento che il premier e il ministro dell’interno hanno assunto nei confronti del capo della Lega.

Draghi e Lamorgese, atteggiamento indecente verso Salvini
Una frase di Salvini pubblicata ieri dal Corriere della Sera mi ha fatto rabbrividire: “Da mesi attendo un incontro con il ministro Lamorgese. A questo punto non lo chiedo nemmeno più perché rischio di essere fastidioso”. Roba da stropicciarsi gli occhi. Dovrebbe essere normale vedersi, parlarsi, concordare azioni mirate sul contrasto dell’illegalità manifesta da parte dei pirati del mare. Invece si registra un silenzio incredibile.
A questo punto siamo arrivati, signor presidente del Consiglio? Tra i suoi obiettivi – oltre agli sbarchi di oltre cinquantamila clandestini in un anno – c’è anche quello di apparire sordo per mortificare chi finora ha sostenuto il suo governo con enorme lealtà? Così vuole arrivare al Quirinale il premier?
Anche i ministri della Lega hanno il dovere di intervenire
Draghi e Lamorgese, per quel che riguarda l’immigrazione, sono solo un problema di Salvini o anche dei ministri Giorgetti, Garavaglia e Stefani? Perché anche da loro ci si aspetta un segnale di vita riguardo ad una questione grave, che non può riguardare solo il Capitano.
Perché quando le cose arrivano ad un punto di non ritorno, è difficilmente giustificabile la permanenza in un esecutivo che palesemente dimostra indifferenza rispetto alla propria forza politica.
Giorni fa scrivevo – e oggi confermo – che Draghi è il problema di Salvini. Ma non può esserlo solo per lui: anche i suoi ministri hanno il dovere di garantire il leader che deve sopportare di tutto per mantenere il loro posto al governo.