Draghi al suicidio e Salvini è stato bravo a giocare la partita

Alla fine la testa sulle spalle l’ha avuta Matteo Salvini, chi l’ha persa – assieme alla poltrona da premier – è stato Mario Draghi. Il leader della Lega ha mantenuto la parola con un atteggiamento lineare, l’ex premier è andato a sbattere con un comportamento davvero incomprensibile.
Perché la Camere sono sciolte col sigillo di Draghi, che ha pervicacemente scelto la strada dello scontro praticamente con tutti. Tranne che con Letta.

Draghi perde, Salvini vince
Si è dimesso quando aveva ancora la fiducia del Parlamento. Non voleva più vedere i Cinquestelle. Poi, quando il centrodestra – su iniziativa di Salvini condivisa con Berlusconi – gli ha proposto un nuovo governo proprio senza i grillini, Draghi ha sbattuto la porta, non ne voleva più sapere.
Eppure, la proposta era di avere sempre lui alla guida del nuovo esecutivo. Ma evidentemente doveva aver avuto l’altolà di Enrico Letta, altrimenti non si spiega questo atteggiamento.
Mentre è stato davvero bravo proprio Salvini. E lo diciamo ai troppi scettici dei mesi scorsi. Matteo ne ha subite tante, ma ha retto perché prima viene l’Italia. Invece per Draghi, sfiduciato da Conte anzitutto, viene prima Letta. E qui sta la differenza da cogliere.
Ora prepariamoci alle urne
Matteo aveva detto “faremo il bene del Paese” e ha mantenuto l’impegno che aveva assunto pubblicamente, quando ha detto di non aver paura delle urne in assenza di governo.
E ora prepariamoci proprio alle urne. Nel corso della giornata ci sono stati tanti contatti tra Salvini, Berlusconi e Giorgia Meloni. E questa è la notizia più bella, perché vuol dire che ci credono in una battaglia comune per il governo dell’Italia.
Mastica amaro proprio Letta. È distrutto Luigi Di Maio. Amen. Non meritano di stare al potere senza consensi. Sarà il popolo italiano a decidere a chi affidarsi e speriamo davvero che dia la forza necessaria al centrodestra per mandare definitivamente la sinistra all’opposizione. Non sembra vero.