Droni per la Polizia Locale di 94 Comuni della Regione Lazio: “Non scappa più nessuno”
Roma, nella sede della Regione Lazio sono stati consegnati droni operativi e attestati da pilota agli agenti di Polizia Locale di 94 Comuni. È l’esito più visibile del bando “Polizia Locale 4.0”, un percorso che ha unito formazione, tecnologia e procedure standard per portare nei territori uno strumento di controllo moderno e affidabile. «Le Polizie locali del Lazio sono un modello per l’Italia», ha sottolineato l’assessore regionale Luisa Regimenti, rimarcando come l’uso dei velivoli a pilotaggio remoto migliori la capacità di prevenire, documentare e reprimere gli illeciti. Non è solo un salto tecnologico: è soprattutto un investimento sulla sicurezza quotidiana di quartieri e aree extraurbane.
Cosa cambia: controllo capillare, interventi mirati
I droni consentono di osservare in pochi minuti aree vaste e complesse: periferie, argini fluviali, zone industriali dismesse, cantieri isolati. Dall’alto, pattuglie e centrali operative avranno immagini puntuali per indirizzare le squadre a terra, riducendo i tempi di intervento e aumentando la sicurezza degli operatori. È un aiuto decisivo nei momenti in cui ogni secondo conta: dall’individuazione di un rogo tossico al tracciamento di uno sversamento abusivo. Per il cittadino significa una presenza più efficace, non invasiva e misurabile: meno pattuglie “alla cieca”, più interventi dove serve, quando serve, con prove video a supporto degli accertamenti.
Il perimetro degli impieghi: ambiente, edilizia, eventi
Le priorità operative indicate dalla Regione sono chiare: contrasto ai roghi di rifiuti, individuazione di discariche e insediamenti abusivi, monitoraggio degli abusi edilizi, gestione di grandi eventi e viabilità straordinaria. Con i droni si possono mappare aree a rischio, verificare lo stato dei cantieri, seguire in tempo reale i flussi di pubblico e segnalare criticità a protezione civile e forze dell’ordine. Nelle emergenze, dal maltempo agli incendi boschivi, i velivoli offrono una ricognizione rapida dei danni e delle vie di accesso, facilitando la messa in sicurezza e il ripristino. La tecnologia diventa così un alleato stabile della prevenzione.
Formazione certificata: dall’aula al campo
La consegna degli attestati è il punto d’arrivo di un percorso professionalizzante costruito con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e con scuole di volo specializzate. Le ore di teoria su navigazione, meteorologia, normativa e sicurezza sono state affiancate da sessioni pratiche, simulazioni e addestramento alla gestione delle missioni. Il risultato è una rete di operatori preparati a pianificare e condurre voli in scenari urbani e periurbani, in coordinamento con le centrali operative. La standardizzazione della formazione riduce errori, facilita gli scambi tra comandi e alza l’asticella della qualità del servizio reso ai cittadini.
Tecnologia e diritti: come si tutela la privacy
L’uso dei droni avverrà nel rispetto delle norme aeronautiche e della protezione dei dati personali. Le missioni saranno pianificate con obiettivi specifici, limiti temporali e geografici, e con registrazione dei log di volo. Le immagini saranno trattate secondo i principi di necessità e proporzionalità, conservate solo per il tempo utile agli accertamenti di polizia amministrativa e giudiziaria. La trasparenza verso la cittadinanza — attraverso informative e cartelli nei contesti sensibili — è parte integrante del progetto. La tecnologia, in questo quadro, non sostituisce la discrezionalità dell’agente: la rafforza, rendendola verificabile.
Benefici per i piccoli Comuni: più forza con meno mezzi
Per molte amministrazioni con organici ridotti, un drone equivale a moltiplicare le capacità di controllo senza gravare sui bilanci con nuove assunzioni. Un singolo operatore addestrato può coprire vaste aree rurali, monitorare siti critici e fornire elementi probatori utili a sanzioni e ripristini. La rete regionale, inoltre, favorirà lo scambio di buone pratiche e, quando necessario, il supporto tra Comuni confinanti. È una logica di “mutuo aiuto” che abbassa i costi unitari, accelera l’apprendimento e mette a fattor comune le competenze maturate sul campo.
Sicurezza urbana intelligente: la filiera Lazio Sentinel 2030
La Regione annuncia la prosecuzione con “Lazio Sentinel 2030”: un ecosistema che integra droni, telecamere intelligenti, colonnine SOS, piattaforme di gestione dei flussi video con algoritmi di analisi, e altre soluzioni di ultima generazione. Obiettivo: dare agli operatori un quadro unico, aggiornato e interoperabile, capace di incrociare segnalazioni, immagini e cartografie. In concreto, significa allertare prima, intervenire meglio e documentare tutto. I Comuni avranno strumenti di governance per impostare priorità, verificare risultati e rendicontare ai cittadini l’efficacia degli interventi, con indicatori chiari su tempi di risposta e illeciti contrastati.
Cosa vedranno (e potranno fare) i cittadini
Nei prossimi mesi non sarà raro notare piccoli velivoli impegnati in sorvoli programmati o missioni di controllo. Non si tratta di “occhi indiscriminati”, ma di operazioni mirate a sicurezza e legalità. I residenti potranno continuare a segnalare situazioni sospette ai numeri comunali e alle app istituzionali: ora, a quelle segnalazioni, si potrà rispondere anche con una ricognizione aerea rapida. In caso di eventi o emergenze, le colonnine SOS e i canali digitali forniranno indicazioni in tempo reale. La collaborazione civica resta decisiva: la tecnologia è efficace quando incontra comunità informate e partecipi.
Una strategia, non un gadget
La consegna di droni e attestati non è un episodio isolato, ma un tassello di politica pubblica. Stabilisce standard, costruisce competenze, fornisce strumenti e mette in rete gli attori — Comuni, Università, privati qualificati — attorno a un obiettivo: più sicurezza, più legalità, più tutela ambientale. «Continueremo su questa strada», ha ribadito l’assessore Regimenti, richiamando la rotta di Lazio Sentinel 2030. È un messaggio semplice per chi commette illeciti e per chi li subisce: con i droni, i tempi di impunità si accorciano. E con una sicurezza più intelligente, davvero, “non scappa più nessuno”.