E approfittano del virus per regalare casa alle femministe
“Con un’integrazione all’ordine del giorno della Giunta arrivata di notte, nella speranza di essere coperti dal buio e nascosti ai piu’ alle prese con il sonno, la Regione affida, senza alcun bando pubblico, un immobile confiscato alla criminalita’, sito in via Fulda 4, come nuova sede della Casa delle Donne Lucha y Siesta.
Cosi’ con i lavori sospesi del consiglio regionale, fra le delibere che non riguardano il Coronavirus, spunta questo provvedimento che e’ l’ennesimo schiaffo alla democrazia fatto dall’amministrazione regionale”.
È quanto denuncia il consigliere di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, Chiara Colosimo.
Un regalo approfittando dell’emergenza
“Non ci sono parole efficaci per commentare tanta tracotanza.
Scuse pubbliche e ritiro immediato della delibera: nessuno pensi che l’emergenza sia il modo per far passare sotto traccia atti che sono solo a favore dei soliti noti. La violenza sulle donne e’ un’emergenza che non si tratta con giochetti e sotterfugi”, conclude Colosimo.
Come scrive Il Tempo, i consiglieri regionali hanno ricevuto lunedì sera alle 23.36 «l’ordine del giorno suppletivo» della seduta di giunta dell’indomani. All’ultimo punto, insieme ai provvedimento per contenere il Coronavirus, ai finanziamenti a Roma Capitale per il trasporto pubblico, agli 8 milioni stanziati per creare un vaccino contro il Covid-19 e alle misure a sostegno dell’economia regionale colpita dagli effetti dell’epidemia, c’era proprio la «destinazione temporanea» di un bene immobile confiscato alla mafia e «acquisto al patrimonio regionale”.
Destinato ovviamente “a Casa di Semi autonomia per l’accoglienza delle donne che hanno subito violenza, sole o con figli, ospitate dall’Associazione Lucha y Siesta presso un immobile non più utilizzabile». Attribuzione ratificata ieri in giunta con delibera 4311.
Casa alle femministe
L’assegnazione è avvenuta senza bando. O meglio, il bando per l’affidamento dell’immobile – ubicato in via Fulda (zona Trullo), confiscato alla criminalità organizzata e riqualificato con un investimento di 190mila euro – è stato effettivamente avviato ma non concluso.
Quello stabile finisce così ora a disposizione di Lucha e Siesta. Motivo? «Garantire accoglienza alle donne e ai loro figli ospitati nella Casa a fronte dell’attuale situazione di emergenza legata alla conclusione della procedura di vendita» dell’attuale sede in via Lucio Sestio. Nella delibera si specifica che l’attribuzione del nuovo immobile è temporanea e finché non si sarà provveduto «all’individuazione di una adeguata ricollocazione». Cioè senza una scadenza prestabilita. Oltretutto, nella delibera non è previsto alcun canone di locazione.
Ma c’è di più. Dalla delibera si apprende anche che la Regione, lo scorso 21 gennaio, ha manifestato l’intenzione di acquistare da Atac la sede di via Lucio Sestio. Quella che oggi ospita Lucha y Siesta e oggetto di concordato preventivo. Casa alle femministe, ci pensa Zingaretti.