E’ battaglia legale per la pubblicazione degli inediti ritrovati di Louis-Ferdinand Céline

celine e bebert (2)

Si annuncia battaglia sui manoscritti inediti di Louis-Ferdinand Céline (1894-1961). Si tratta di circa 6.000 fogli recuperati alla fine dello scorso mese di luglio dagli eredi dello scrittore francese e della sua vedova, Lucette Destouches, morta a 107 anni nel 2019. La casa editrice parigina Gallimard considera “prioritaria” la pubblicazione dei manoscritti ricomparsi dell’autore di “Viaggio al termine della notte” e il suo presidente Antoine Gallimard ha precisato che un contratto era stato firmato con la vedova di Céline “per la pubblicazione di tutti gli scritti inediti”. La stampa degli inediti da parte di Gallimard, ha fatto sapere l’editore, avverrà “alle condizione” che verranno decise dai curatori dell’eredità letteraria, l’avvocato François Gibault.

Gallimard vuole rimanere editore esclusivo di Céline

E’ l’autore della biografia di riferimento di Céline e presidente della Société d’études céliniennes. L’altro curatore è Véronique Robert-Chovin, autrice di “Céline segreto” e confidente della vedova dello scrittore. Un possibile incontro con gli eredi potrebbe tenersi già entro la fine dell’anno. Gallimard intende svolgere il suo ruolo di “editore esclusivo” dell’opera letteraria di Céline, di cui detiene i diritti dal 1951. “Céline attribuiva molta importanza a questi manoscritti”, ha ricordato l’editore a proposito dei testi rubati nel 1944 nell’appartamento parigino dello scrittore, in Rue Girardon a Montmartre, da parte di esponenti della Resistenza.

Le Monde aveva rivelato poche settimane fa l’esistenza degli inediti

Nel 2018, travolta dalle polemiche sul sulfureo narratore, Gallimard aveva “sospeso” ma “non rinunciato” al progetto di ristampare in un unico volume dal titolo “Écrits polemiques” (Scritti polemici) i tre famigerati pamphlet antisemiti. Ossia “Bagatelle per un massacro” (1937), “La scuola dei cadaveri” (1938) e “La bella rogna” (1941). All’epoca Destouches aveva autorizzato la ristampa. L’esistenza di questi ingenti documenti inediti resa pubblica agli inizi di agosto dal quotidiano “Le Monde”. Erano conservati per 15 anni da Jean-Pierre Thibaudat, critico teatrale ed ex giornalista di “Libération”, che sostiene di averli ricevuti da uno dei suoi lettori, di cui non ha rivelato finora l’identità.

I manoscritti erano in possesso di un giornalista di Libération

“Sono molto rassicurato che un tale tesoro finalmente affidato ai legittimi proprietari – ha dichiarato Antoine Gallimard alla stampa francese -. È una vera garanzia, sia per la conservazione che per la pubblicazione e la valorizzazione dei manoscritti”. Intanto dalle inchieste giornalistiche condotte in Francia in queste settimane emergono nuovi particolari sulle circostanze del ritrovamento degli inediti. Per Jérémie Assous, l’avvocato di uno dei due eredi dello scrittore, il giornalista Jean-Pierre Thibaudat ha dimostrato “una malafede evidente in questo caso”. L’avvocato di François Gibault ha presentato una denuncia il 5 febbraio 2021 contro l’ex giornalista di “Libération” che deteneva illegalmente i manoscritti. Sostenendo che non poteva ignorare che si trattasse delle pagine rubate alla liberazione di Parigi.

Si tratta di circa seimila fogli inediti

Tutto era iniziato il 12 giugno 2020, quando Emmanuel Pierrat, avvocato, in particolare dell’Imec (Institut mémoires de l’édition contemporaine), inviò una mail al collega François Gibault, dicendogli che uno dei suoi clienti era in possesso di migliaia di pagine inedite del romanziere. Sono iniziati i primi contatti poi sfociati nella denuncia per appropriazione indebita a Thibaudat. L’azione legale ha portato un anno dopo alla restituzione a Gibault e Robert-Chovin dei 6.000 fogli. Ora gli eredi dovranno decidere se e come pubblicare i manoscritti, tra cui tre romanzi inediti, tra i quali “Casse-Pipe” e “Londres”.