E’ caos totale: le scuole riaprono ma a Roma gli studenti non ci vanno…

scuole salvini azzolina (2)

Insomma, riapriamo le scuole. Con i contagi che aumentano in tutto il mondo, sembra una decisione assurda, eppure è così. Speriamo di non dovercene pentire. Anche perché suquesto il governo cadrebbe sicuramente. “La maggioranza delle scuole superiori da domani sceglierà il rientro al 50% in presenza e non il 75% ma bisognerà vedere anche il livello di adesione che ci sarà allo sciopero indetto dagli studenti. Certo, rimane il problema delle connessioni internet”. Lo ha detto all’Adnkronos Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi per il Lazio, che preferisce evitare di parlare di rischi.

Scuole, Atac e Cotral garantiscono più trasporti

“Ci sono scuole che hanno difficoltà col collegamento internet ma anche molti ragazzi a casa hanno lo stesso problema – sottolinea -. Per questo abbiamo chiesto una indagine sul livello e sulla qualità della rete degli studenti. Sui trasporti, per il Lazio abbiamo avuto contatti con Atac e Cotral e ci è stato garantito che sono stati fortemente potenziati i collegamenti prendendo in affitto altri pullman e che le fermate saranno controllate per evitare assembramenti”. “Quello di domani è un primo passo verso la riapertura delle scuole, sperando di riuscire a tenere sotto controllo la pandemia.

Vedremo se tra dieci giorni i contagi risaliranno

Per fare questo però si devono evitare gli assembramenti, che non avvengono a scuola ma altrove. Per il lancio del cashback i centri commerciali sono stati presi d’assalto, abbiamo ancora mercati all’aperto affollati, e poi a rimetterci sono la scuola e gli imprenditori che devono chiudere” conclude Rusconi. Staremo a vedere cosa capiterà tra una decina di giorni. Perché è vero che le scuole sono sicure, ma è altrettanto vero che in questo modo si mettono in circolazione dieci milioni di persone.

Troppo altalenare tra opinioni diverse

“Ben venga la decisione di riaprire in presenza le scuole superiori se lo si può fare in sicurezza, adesso auspichiamo però che sia più uniformità di vedute tra le autorità centrali e quelle regionali, le polemiche non servono”. Lo dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi dopo l’indicazione del Cts convocato d’urgenza questa mattina per un’ulteriore conferma sulla riapertura delle scuole nelle regioni in fascia gialla e arancione. “Se i ragazzi non frequentano in presenza la scuola subiscono un danno. Ma anche questo continuo altalenare fra opinioni diverse non fa bene ai ragazzi. Ora, oltre a governo e Regioni, c’è anche il Tar. Il rischio è che continui questo stop and go che non fa bene alla scuola e ai nostri ragazzi, che dopo aver subito il danno di essere segregati hanno l’esigenza di tornare a scuola in presenza”.