Raggi e Zingaretti dal lockdown al pugilato sui trasporti

Finisce il lockdown il 4 maggio, almeno quello più stretto che siamo stati abituati a vedere in queste settimane. E una delle emergenze di Roma e della Regione Lazio è certamente la gestione del trasporto pubblico locale. Autobus, metropolitane e ferrovie concesse a Roma. Cotral e ferrovie regionali per quanto riguarda le responsabilità di Zingaeretti e delle sua giunta. Ieri comune di Roma e Regione si sono seduti attorno a un tavolo in videoconferenza, per cercare di trovare un’intesa. Regole comuni da proporre agli utenti, già abbastanza intimoriti e spaesati da tutto quanto sta succedendo. Ma purtroppo la riunione si è trasformata in un mezzo fallimento. Se non in guerra aperta. Perchè le idee su come ripartire a Roma e in tutto il Lazio dopo il lockdown non sono le stesse. E i poveri pendolari dovranno stare attenti a non sbagliare. Magari scendendo da un mezzo Cotral e salendo su una vettura dell’ATAC. Sarebbe stato molto meglio evitare questa ennesima confusione, perchè la gente è già esasperata e non si merita di essere torturata anche dai dispettucci della burocrazia. Comunque le regole ci saranno, e vediamo insieme come dovremo viaggiare per non prendere anche una multa. Che sarebbe veramente il colmo.

Gel igienizzante e 40 passeggeri sui pullman regionali. Adesivi sui sedili all’ATAC. E dopo il lockdown esplode la guerra sui controlli

La Regione Lazio ha assicurato che finito il lockdown sui mezzi del Cotral si potrà viaggiare in 40 persone. Ovvero il 50 per cento della capienza del pullman. Potrebbe sembrare strano viste le misure che si stanno prendendo a Roma, ma una spiegazione logica c’è. Infatti i torpedoni regionali hanno solo posti a sedere, e ovviamente il distanziamento è più facile. Inoltre dalla Regione fanno sapere che ogni vettura avrà il suo bel dispenser all’entrata, con la possibilità di igienizzarsi le mani. E ovviamente ci sarà l’obbligo della mascherina, alla quale almeno fino al vaccino dovremo abituarci un po’ tutti. Ma il comune di Roma ha gia fatto sapere che per ATAC queste regole non sono praticabili. Impossibile fornire il gel per le mani, i mezzi sono troppi e l’azienda non ci pensa nemmeno. Saranno solamente messe delle strisce di scotch sui sedili che non saranno utilizzabili. Visto che il numero massimo dei passeggeri dovrebbe essere tra i venti e i trenta in totale, di cui non più di sedici a sedere. E per salire a bordo sarà una guerra. Anche qui obbligo di mascherina, anche per gli autisti. Quindi vedremo se il kit di una sola mascherina e un paio di guanti monouso fornito ai conducenti verrà finalmente integrato. E orario fino alle 23.30. Ma è sui controlli che rischia di saltare tutto.

Per il comune di Roma impossibile controllare 1500 autobus e 8000 fermate. La Raggi chiede l’esercito ma il Prefetto dice no

Il vero problema per il comune di roma e l’ATAC sembrano però essere i fatidici controlli. Tasto dolente fin dall’inizio del lockdown, che ora che si avvicina la riapertura sta esplodendo. Dall’azienda di via Prenestina fanno sapere che potranno controllare circa il 50 per cento dei varchi di accesso alla metropolitana. E che sarà istituito un servizio di controllo e monitoraggio sulle fermate nelle quali è previsto maggiore affollamento. Tutto qui. E mentre dalla Regione fanno sapere che Zingaretti risolverà il problema con nuove assunzioni, la Raggi e l’ATAC ribadiscono che loro di verificatori ne hanno solo 250. Mentre ne servirebbero almeno 5000. Così sarebbe scattata la telefonata della prima cittadina al Prefetto Gerarda Pantalone, per chiedere il supporto dell’esercito per controllare afflusso e biglietti. E ovviamente è arrivato un secco no. A questo punto in Campidoglio si starebbe pensando di utilizzare gli ausiliari della sosta, quelli per intenderci che in tempi normali controllano le strisce blu. Viste le loro competenze, più che altro con compiti di informazione e di dissuasione da comportamenti scorretti. Mentre gli autisti da parte loro sono scesi in guerra e hanno fatto sapere che non possono certo fermare l’autobus se sale il ventunesimo passeggero che si rifiuta di scendere. Insomma un bel caos, sempre a danno dei poveri cittadini romani che non ce la fanno davvero più. Ma c’è anche una buona notizia. Sarebbe partito l’appalto per i 16 mila monopattini voluti dalla Raggi. Iniziamo ad allenarci, perchè sembra che rimarranno l’unico mezzo possibile per spostarsi senza macchina in città!

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