È morta Monica Vitti: è stata l’ultima regina del cinema italiano (video)

Monica Vitti

È morta Monica Vitti. L’attrice romana aveva 90 anni ed era malata da tempo. A dare la notizia Walter Veltroni su Twitter, su richiesta del compagno di Monica Vitti, Roberto Russo. Quando l’annuncio è stato dato a Sanremo, dove è in corso il Festival, tutti i giornalisti della sala stampa allestita al Casinò si sono alzati in piedi per un lungo, commosso applauso alla grande attrice scomparsa.

Nata Maria Luisa Ceciarelli a Roma, il 3 novembre del 1931, aveva compiuto da qualche mese 90 anni. Icona del cinema italiano, musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi, era assente dalle scene dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello.

“Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano. Oggi è una giornata davvero triste, scompare una grande artista e una grande italiana”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

L’intervista a Monica Vitti di Enzo Biagi

Ho scelto il nome Monica Vitti a un tavolino di un bar di piazza Bologna. Il mio vero cognome, Ceciarelli, lo sbagliavano sempre”, raccontò in un’intervista a Enzo Biagi.  Monica Vitti, nome d’arte di Maria Luisa Ceciarelli, era nata a Roma il 3 novembre 1931. Nel 1988 il quotidiano francese Le Monde, con un errore passato alla storia del giornalismo, pubblicò la notizia della sua morte. Lei la prese con estrema ironia.

Ha esordito nel cinema, dopo alcune esperienze sui palcoscenici teatrali, nel 1954, imponendosi poi all’attenzione internazionale per le interpretazioni nei film di Michelangelo Antonioni “L’avventura” (1960), “La notte” (1960), “L’eclisse” (1962) e “Deserto rosso” (1964).

Ha poi lavorato soprattutto come attrice brillante mettendo in luce una notevole vivacità e ricchezza espressiva e dando vita a personaggi rappresentativi anche da un punto di vista sociologico. Tra i suoi film spiccano: “Modesty Blaise” (1966); “Ti ho sposato per allegria” (1967); “La ragazza con la pistola” (1968); “Amore mio, aiutami” (1969); “Ninì Tirabusciò” (1970); “Polvere di stelle” (1973); “Tosca” (1973); “Teresa la ladra” (1973); “Io so che tu sai che io so” (1982); “Flirt” (1983); “Scandalo segreto” (1990, di cui è stata anche sceneggiatrice e regista).

Alla vena brillante hanno fatto eccezione tre sole interpretazioni: “La pacifista” di Miklós Jancsó (1971), “Il fantasma della libertà” di Luis Buñuel (1974) e “Il mistero di Oberwald” (1981) di Antonioni. Nel 1995 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.