È morto Fabio Carapezza, erede di Guttuso. Marisa Laurito lo rese noto come “Scrapizza” in “Quelli della notte”

Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo ed erede del pittore Renato Guttuso (1911-1987), che ha contribuito a custodirne e valorizzare l’imponente patrimonio, è morto martedì 25 ottobre a Roma all’età di 68 anni. I funerali si terranno giovedì 27 ottobre alle ore 15 nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Negli anni ’80, con la trasmissione “Quelli della notte” era citato nelle gag di Marisa Laurito, sua fidanzata dell’epoca, come “Scrapizza”. Un tormentone che divertiva per primo il diretto interessato e che gli diede una insolita fama.

Non avendo avuto figli biologici riconosciuti, il maestro di Bagheria adottò, poco prima della morte (18 gennaio 1987), Fabio Carapezza, uno dei quattro figli dello scienziato palermitano e suo grande amico Marcello Carapezza. Il figlio adottivo fu molto vicino a Guttuso negli ultimi mesi di vita ed unico conforto dopo la morte della moglie Mimise Dotti nel 1986, diventando anche suo assistente. Dopo la morte del grande artista Fabio Carapezza si trovò a gestire un lascito artistico e culturale immenso: per questo creò gli Archivi Guttuso, cui destinò lo studio di piazza del Grillo a Roma, e integrò la collezione del Museo di Bagheria con numerose opere ereditate.

Nato a Palermo nel 1954, laureato in giurisprudenza e trasferitosi a Roma, Fabio Carapezza fece carriera come funzionario del Ministero dell’Interno. Nel 1992 era passato al ministero per i Beni culturali dove si è occupato di sicurezza del patrimonio culturale. Tra i vari incarichi aveva ricoperto quello di membro della commissione per il ripristino dei danni subiti dalla Galleria degli Uffizi e dall’Accademia dei Georgofili a Firenze dopo l’attentato terroristico-mafioso del 27 maggio 1993 ed era stata poi impegnato come esperto nella ricostruzione post terremoto de L’Aquila e di Amatrice.

Pur abitando da lungo tempo a Roma, era sempre rimasto legato alla sua città natale: nel 2012 l’allora ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi lo aveva voluto alla guida del Teatro Massimo come commissario straordinario, in una fase di difficoltà finanziaria e di gestione, riportando i conti in ordine.

Fabio Carapezza era stato anche al centro di una lunga vicenda giudiziaria per l’eredità di Renato Guttuso, che lo aveva visto contrapposto all’ex compagna e modella del pittore Marta Marzotto, che non aveva mai dimenticato come fu emarginata da Palazzo del Grillo, casa-studio del pittore, nei giorni dell’agonia del maestro. Per questo promosse azioni legali per rivendicare l’eredità del pittore. Il 16 aprile 2002 la Corte Cassazione confermò le pronunce del Tribunale e della Corte d’Appello di Milano: Fabio Carapezza Guttuso era il solo titolare dell’eredità di Renato Guttuso.