È normale che alla Raggi piaccia il nero (video)
Non c’è nulla di strano o di incoerente nella professione di fede di Virginia Raggi per il lavoro nero. Che in fondo è diventato una delle garanzie per ricevere il reddito di cittadinanza partorito dal movimento che è sciaguratamente al governo.
È invece molto pericoloso quando a parlare è invece “la” Raggi, ovvero il sindaco di Roma. Perché lei rappresenta un’istituzione anche se da quattro anni dà mostra di non averlo ancora compreso. “La” Raggi ha il dovere di contrastarlo il lavoro nero e non compatirlo. Ma lo ha detto, per citare una persona seria come Guido Crosetto.
La Raggi scopre il lavoro nero
Ha detto a La7 che le dispiace anche per quelle persone che a causa del coronavirus perdono il lavoro nero. Ora, a parte che dovrebbe dispiacerle anzitutto per chi perde la vita o per la fatica bestiale di chi sta lavorando negli ospedali; è proprio il principio che non va.
Virginia Raggi si schiera sempre dalla parte opposta rispetto al buonsenso. Nessuno sarà mai contento se una persona perde il lavoro; ma chi indaga sulle sacche di illegalità in cui prospera questa pratica? Il Comune di Roma ha per caso pochi dipendenti per cominciare finalmente a verificarlo?
Sa quanti lavoratori ambulanti perderanno il reddito per le sue scelte scellerate, il sindaco di Roma, e senza nemmeno bisogno che arrivasse il coronavirus?
Se il tema sono le persone che per il morbo non potranno lavorare, fra poco la sentiremo solidale con quei poveri rapinatori che trovano le famiglie dentro le case che vorrebbero “visitare” e non c’entrano più perché temono la loro quarantena. Oppure, poverino quel brigatista rosso – una “persona” pure lui – che si lamenta perché dice che gli hanno tolto il reddito di cittadinanza. Una preghiera la facciamo, Virginia? E perché no, quei clandestini venditutto che poverini si limitano a togliere clienti a basso costo ai commercianti ai quali chiediamo di pagare anche le tasse sul respiro?
Non conoscere il senso del limite. Ignorare che dopo aver gridato onestà onestà non si può gridare il contrario.
Quando gridava onestà onestà
Dite alla Raggi che di questi tempi restano senza “lavoro” tanti borseggiatori – incluso qualche povero Rom – che assistono desolatamente allo spettacolo degli autobus vuoti. Speriamo che passi questo coronavirus. Non perché non si muoia più ma perché sennò come faranno costoro a campare. Sono “persone”, dice la Raggi per giustificare la sua ennesima gaffe.
Andare in televisione a pronunciare sciocchezze non aiuta il sindaco di Roma, ma deprime chi la ascolta, a parte i suoi fan invasati che ormai non ragionano più. Blatera e poi fa retromarcia: ma è il primo cittadino della Capitale d’Italia, non un passante qualsiasi.
Faccia una cosa utile: se ne stia a casa anche lei, tanto il Comune andrà avanti lo stesso e subirà meno danni. Quando non si sa che diavolo fare è meglio riposare. Senza tampone sarà positiva almeno per Roma.