E ricominciano le pagliacciate contro Matteo Salvini

Salvini pagliacciate

Quelle contro Salvini sono solo pagliacciate. Vengano dai giornaloni specialisti nel fango contro gli avversari sia che provengano dalle solite Ong che ce l’hanno a morte contro l’unico che ha preteso di far rispettare le leggi e i confini dal Viminale.

Due fatti di ieri lo confermano in maniera inequivocabile. La Stampa di Torino fabbrica una nuova puntata del romanzo Russia Salvini e si becca nel giro di poche ore la smentita di chi ne sa più di tutti come il sottosegretario ai servizi Gabrielli.

Solite pagliacciate contro Salvini

Poi, viene presentato il “festival proimmigrazione” che si svolgerà a inizio settembre a Napoli, e l’occasione è propizia per contestare la solidarietà che Salvini andrà di qui a qualche giorno a dare all’amministrazione di Lampedusa e ai suoi cittadini, stremati dagli sbarchi senza fine.

Sono i soliti gruppetti dell’estrema sinistra che sognano un’Italia invasa…

Ma quanto pubblicato da La Stampa è ancora più grave, tra le varie pagliacciate ordite contro Salvini. Perché si vuole attribuire la caduta del governo Draghi – dimesso per la prima sfiducia dei Cinquestelle e poi per aver rifiutato un governo senza di loro – a manovre della Lega con Mosca. Balle clamorose.

E mentre il circo mediatico partiva, e non a caso si distingueva quell’incredibile faccia tosta di Luigi Di Maio con i suoi scissionisti, arrivava una persona seria a dire di farla finita. Franco Gabrielli, sottosegretario di Draghi con delega ai servizi di sicurezza, è stato perentorio: Notizie “prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi”. Insomma, finitela.

Quelli della Gladio rossa

E come ci ha scritto un affezionato militante di destra che risponde al nome di Alessandro Pucci, “non sanno più che inventarsi. Ci ha ricordato lo scandalo affossato chiamato Mitrokhin:Nomi, soldi ricevuti da famosi politici, giornalisti, presidenti dello stato ed impresari di sinistra legati al PCI. La Gladio Rossa. E nessuno perseguito.

E ora attaccano con autentiche pagliacciate Matteo Salvini. Una vergogna incredibile. Ma lui, il leader della Lega, la prende con filosofia: “Una sinistra divisa e disperata, con qualche servo sciocco in qualche redazione, passa il tempo a cercare fascisti, russi e razzisti che non ci sono.Il 25 settembre finalmente si cambia!”.