E’ sempre la solita storia: a fine legislatura arriva una valanga di nomine dell’ultimo minuto

A ogni fine legislatura è sempre la stessa storia: valanga di nomine all’ultimo minuto. “Da notizie apparse sulla stampa si è appreso che l’Inps sarebbe in procinto di approvare una complessiva riorganizzazione delle proprie strutture organizzative con il fine ultimo di attivare gli interpelli per conferire tutti gli incarichi di livello generale e non generale. Ciò, se fosse vero, sarebbe in netta violazione della recente circolare in tema di disbrigo di affari correnti, con cui il Presidente Draghi ha delineato il perimetro delle limitate attività che è possibile eseguire nelle more della imminente competizione elettorale e dell’insediamento del nuovo Governo”. Lo dichiara Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
Il nuovo governo di troverebbe con nomine fatte dall’uscente
“Infatti, tra gli atti che, anche per ovvie ragioni di opportunità politica, non è più possibile effettuare, rientrano – spiega – espressamente le nomine e le designazioni, se non necessarie perché vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, ovvero da esigenze funzionali non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi. Nel caso di specie, i nuovi incarichi che si intenderebbe conferire entrerebbero addirittura in vigore allorquando sarà pienamente operativo il nuovo Governo. Che quindi si troverebbe una governance dell’istituto completamente disegnata dal Presidente uscente. E questo perché gli attuali incarichi di livello generale presso Inps scadono a dicembre 2022.

Un chiaro intento politico in queste manovre
È evidente che nomine come queste, oltre ad essere palesemente illegittime e inopportune, sembrerebbero, in questa delicata fase che precede la tornata elettorale del 25/09, fortemente caratterizzate da un chiaro indirizzo politico, in spregio delle regole basilari di buona amministrazione. Questi atti di riorganizzazione in ‘zona Cesarini’ non sono quindi fondati su giustificazioni plausibili. In quanto in questa fase le nomine e designazioni possono essere effettuate solo in coincidenza alcune precise condizioni. Che si tratti di atti di nomina obbligatori. Poi che non ci sia un possibile facente funzione. E infine che vi sia il rischio concreto che si blocchi l’attività amministrativa. Condizioni che non sono rinvenibili nella riorganizzazione che l’Inps è in procinto di approvare. Non c’è alcuna necessità di diramare gli interpelli con 3 mesi di anticipo”.